Nelle ultime otto settimane in Italia si è registrato un progressivo peggioramento dell’epidemia da coronavirus. Sono aumentati i numeri dei contagi e l’occupazione dei posti letti in terapia intensiva. In Europa diversi stati stanno combattendo quella che sembra essere la seconda ondata dell’epidemia, la situazione in Italia è ancora sotto controllo ma il progressivo peggioramento invita a tenere alta l’allerta.
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Coronavirus Italia: peggioramento
Sono dieci le Regioni e Provincie autonome che hanno riportato un aumento dei casi rispetto alla settimana precedente al 20 settembre, mentre sono 12 quelle con Rt sopra 1. La riapertura delle scuole è uno degli elementi da tenere sott’occhio. Fortunatamente le misure messe in atto hanno contribuito alla rapida identificazione e diagnosi dei casi. Dieci Regioni e Provincie autonome hanno riportato un aumento dei casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente al 20 settembre. Questa volta l’aumento non è attribuito solo da “casi importati” o un aumento dello screening. La maggior parte dei casi segnalati (84,2%) continua a essere contratta sul territorio nazionale. Il 27,6% delle nuove infezioni in tutto il Paese è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 35,8% nell’ambito di attività di contact tracing.
Regioni con Rt sopra a 1
Sono aumentati i casi in terapia intensiva. Il tasso di occupazione dei posti letto è passato dal 2% al 3%, con valori superiori al 10% in alcune Regioni. Al momento non ci sono segnali di sovraccarico, ma la tendenza potrebbe indicare un peggioramento a breve. Nel periodo 3-16 settembre, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,95, al di sotto di 1 nel suo valore medio per la seconda settimana consecutiva. Sono dodici le regioni con Rt sopra a 1: Abruzzo, Calabria, Campania, F.V. Giulia, Liguria, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Sicilia, Umbria e Veneto.
Tuttavia i dati del Rt vanno presi con cautela, consiglia l’Istituto Superiore di Sanità. Infatti Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. >> “Se sei ubriaca sei in parte responsabile dello stupro”: post choc del Comune di Ferrara, poi le scuse