Il sindaco va ad accudire le pecore di un pastore che si è ammalato di Covid. Succede nella provincia Trapani dove il primo cittadino di Petrosino, Gaspare Giacalone ha ricevuto una chiamata da un cittadino in difficoltà. Il sindaco non ha esitato ed è andato lui stesso ad accudire il gregge formato da 250 pecore.
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La storia
Una storia singolare ma piena di senso civile. Petrosino è un paese di poco più di 8000 abitanti della provincia di Trapani. Un pastore si è ammalato di Covid e non sapendo come fare per accudire le sue pecore ha chiesto aiuto al sindaco. Gaspare Giacalone, il primo cittadino, non si è tirato indietro ed è andato lui stesso a prendersi cura del gregge formato da 250 pecore. Il sindaco ha anche chiesto telefonicamente le indicazioni necessarie per fare al meglio questo suo nuovo doppio lavoro di pastore e poi si è rimboccato le maniche. Infatti già dalla Domenica mattina, era operativo presso le stalle. Gaspare Giacalone ha pubblicato una foto in cui raccontava la nascita di un nuovo agnellino da lui supervisionata. Il sindaco Giacalone è laureato in Economia a Palermo e ha ottenuto un master in Business administration. Dopo il suo lavoro da funzionario nella Banca Europea di investimenti a Londra, non si sarebbe mai aspettato che tra i suoi compiti di sindaco di sarebbe stato anche quello di pastore. Ma come ha affermato: «Il Covid è anche questo».
Il sindaco accudisce le pecore
Su Facebook il sindaco ha pubblicato un post in cui racconta la modalità della richiesta d’aiuto del pastore di Petrosino. Gaspare Giacalone ha scritto: «Questa mattina mi trovate tra pecore, agnellini e caprette perché Antonio, il pastore, mi ha chiamato disperato per loro. Ha appena saputo di essere risultato contagiato con la sua intera famiglia e non riesce a trovare nessuno che possa accudire il suo gregge. Sono corso subito all’ovile. Lui è rimasto a casa mentre telefonicamente provo a dargli un po’ di conforto e una mano per trovare una soluzione. Antonio ama il suo lavoro, è tutta la sua vita e con un nodo alla gola mi ripete che queste creature non possono essere abbandonate. Il covid è anche questo, colpisce direttamente e indirettamente chi non c’entra niente. Mentre io non ho mai pensato che fare il sindaco fosse tutto onore e gloria. È mettere i piedi nella terra bagnata di sudore, dove c’è lavoro e sacrificio. Dove c’è sofferenza e bisogno. Oggi mi sento un po’ più sindaco». >> tutte le news di Urbanpost