Per recuperare le lezioni andate perse in presenza durante l’anno si potrà andare a scuola anche di sabato e fino a luglio. Questo almeno è quanto auspica la ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina, che ospite a l’«Aria di domenica» su La7 ha illustrato il suo piano. Esclusa quindi la domenica, come suggerito dai colleghi di governo: «Il sabato in classe c’è già, soprattutto al Sud, per la domenica non penso sia da perseguire, anche le famiglie non lo vogliono».
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Azzolina scuola fino a luglio e lezioni il sabato: il piano prevede anche turni pomeridiani
Quest’anno la scuola potrebbe rimanere aperta più a lungo, ma non fino ad agosto. Il ministero dell’Istruzione sta studiando una via per consentire agli studenti di recuperare le lezioni in presenza non svolte. «Si può pensare al massimo ad allungare il calendario scolastico al mese di giugno», ha spiegato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ha sottolineato che dal 7 gennaio si tornerà tra i banchi, con le superiori al 75%. Per quanto riguardo il nodo dei trasporti la titolare di Viale Trastevere ha spiegato che “servono per scaglionare gli ingressi. Ci sono dei territori già pronti a ripartire, in grado di fare un piano in pochi giorni. Altre città più grandi, come quelle metropolitane, hanno invece bisogno di parlarsi e a questo servono gli interventi dei prefetti”. Ci saranno anche dei turni pomeridiani? «La scuola non si sottrae, l’importante è mandare a scuola il 75% degli studenti delle superiori», ha dichiarato l’Azzolina.
Cosa accadrà? Rusconi: «Sarà necessario vedere quanti docenti si metteranno a disposizione…»
Come sottolinea il “Messaggero”, il prolungamento dell’anno scolastico dovrà fare i conti col fatto che molto istituti, soprattutto al Sud, non hanno l’aria condizionata nelle aule, e quindi sarebbe difficile svolgere l’attività scolastica con le alte temperature estive. Senza contare che nel Meridione non poche scuole presentano già classi sovraffollate. Ad ogni modo la scelta di “allungare di una settimana” spetta alla singola scuola che, autonomamente, lo farà in base alle necessità. Le lezioni di solito si fermano ai primi di giugno, intorno al 10, secondo i calendari regionali. Ma il personale va a scuola fino al 30 giugno: dunque si potrebbe fare lezione fino a quella data. Per andare oltre ci vorrà un accordo con i sindacati.
«Sarà necessario vedere quanti docenti si metteranno a disposizione su base volontaria e di quanti docenti aggiuntivi si avrà bisogno tra i precari», ha detto Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio. Leggi anche l’articolo —> Dad: gli studenti non consumeranno giga, 85 milioni per aiutare le scuole