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Rosa e Olindo, l’iter per la revisione del processo va avanti: l’avvocato Schembri annuncia battaglia

25/12/2020 16:17 - Aggiornamento 25/12/2020 16:28

Strage di Erba, Rosa e Olindo hanno ricevuto una nuova batosta. Pochi giorni fa, infatti, la Suprema Corte ha respinto l’ennesima richiesta della difesa dei coniugi Romano di poter analizzare i reperti di indagine. L’istanza per i giudici “Non poggia su alcun fatto logico“.

ROSA E OLINDO REVISIONE PROCESSO ANNUNCIO AVVCATO SCHEMBRI

Rosa e Olindo, no ad analisi reperti: “Rigetto della Corte è incomprensibile”

Decisione contestata dall’avvocato Fabio Schembri, difensore dei coniugi che stanno scontando l’ergastolo perché riconosciuti unici e soli responsabili del massacro consumatosi ad Erba, nella Corte di via Diaz, l’11 dicembre 2006. “Noi avremmo voluto e continuiamo a voler esaminare quei reperti rinvenuti sulla scena del crimine e sopravvissuti a un’improvvida distruzione. Una cosa è certa: il rigetto deciso dalla Corte di Cassazione è del tutto incomprensibile. Soprattutto perché in passato la Suprema Corte si era già espressa per ben tre volte. E in due occasioni aveva sancito il diritto della difesa a esaminare quei reperti tramite l’incidente probatorio”.

Il legale, intervistato a Radio Cusano Campus ha poi aggiunto: “Ci sono stati dei passaggi a dir poco strani. Perché la Corte d’Appello di Brescia a seguito di quel pronunciamento della Cassazione, dapprima dispose l’incidente probatorio. Poi nella seconda udienza in cui doveva addirittura essere nominato il perito della stessa Corte, individuato nel maggiore Giampietro Lago del Ris di Parma, l’incidente probatorio venne rigettato”. 

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La battaglia infinita sui reperti mai analizzati

La difesa di Rosa e Olindo però non si arrende. “Senza dimenticare che dopo un nostro ulteriore ricorso, la mattina in cui la Cassazione avrebbe dovuto decidere in merito, la maggior parte dei reperti che avremmo voluto esaminare finì stranamente nell’inceneritore. Poi come per incanto spuntarono fuori due scatoloni di altri reperti, quelli che ora avevamo chiesto di esaminare. Ma stavolta la Cassazione ha cambiato evidentemente opinione rigettando il nostro ricorso…”.

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L’iter per la revisione del processo andrà avanti comunque

L’avvocato Schembri ha infatti annunciato battaglia: “Ma noi non ci arrendiamo e speriamo di trovare tra le pieghe della motivazione di questa decisione della Suprema Corte un’altra strada per arrivare all’esame dei reperti. Questa pronuncia dunque per noi diventa un punto di partenza perché noi chiederemo comunque la revisione del processo perché ci sono troppi elementi a favore dell’innocenza di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Certo, se non dovessero farci esaminare i reperti, saremo costretti a presentarci davanti al giudice della revisione con un’arma in meno”. (Fonte Radio Cusano Campus). Potrebbe interessarti anche —> Strage di Erba: nuovo testimone a Le Iene difende Rosa e Olindo e fornisce inedite informazioni

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