Terza ondata Covid, secondo la comunità scientifica non è ancora scongiurata. Da Angelo Miozzo (Cts) a Walter Ricciardi (consulente ministero Salute), per passare da Matteo Bassetti, primario di malattie infettive al “San Martino” di Genova e Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova ed esperto di malattie infettive, è un fiorire di “allarmi”. La preoccupazione degli scienziati sale dopo l’allentamento delle misure restrittive, da oggi in vigore gran parte d’Italia.
Alle loro voci si aggiunge quella del virologo Fabrizio Pregliasco. “Sono preoccupato per assembramenti, si rischia terza ondata. Lockdown sarebbe soluzione più efficace, ma impossibile da attuare”, dice ai microfoni di Radio Cusano Campus. E sull’appello Oms per una equa redistribuzione dei vaccini afferma: “Il poblema dell’equità è enorme, la vaccinazione è strategica”.
Terza ondata Covid, Pregliasco: “Il lockdown più efficace sarebbe quello duro, lungo ed impietoso, ma impossibile da attuare”
Sugli assembramenti visti nel weekend appena trascorso Pregliasco si dice “un po’ preoccupato”. “Non è facile, nel momento in cui si dà il via libera, trovare modalità per contingentare gli ingressi nelle zone più frequentate”, ha detto alla radio universitaria romana. “Tutti dobbiamo continuare ad essere attenti, è fondamentale per non ricadere in un rischio di terza ondata. Il lockdown più efficace sarebbe quello duro, lungo ed impietoso, ma impossibile da attuare, anche perché ci sono dei rischi di ribellione sociale. Si tratta di trovare un meccanismo per modulare le restrizioni, sperando che la vaccinazione possa andare alla grande e proceda più velocemente possibile”.
Sull’appello dell’Oms a fermare le vaccinazioni dopo la prima fase per garantire un’equa distribuzione a tutti i Paesi, Pregliasco è altrettanto chiaro. “Il problema è enorme ed è un problema di equità. Il problema della vaccinazione è strategico. Le nazioni che riusciranno velocemente a coprire la maggior parte dei cittadini riusciranno a far ripartire velocemente anche l’economia. Però c’è anche la questione dell’equità. Se noi lasciamo scoperte alcune nazioni del mondo e lasciamo che le varianti si diffondano, il problema riguarda tutti. Bisogna trovare un meccanismo di equità e di grande produzione”. >> Tutte le notizie sul Coronavirus