Nuovo Dpcm Draghi – Mercoledì 3 marzo 2021. Eravamo abituati a delle brevi dirette in tarda serata. Draghi cambia registro: per la prima volta, in questo annus horribilis di pandemia, non è stato il presidente del Consiglio a presentare agli italiani il primo Dpcm con le restrizioni. A differenza di Giuseppe Conte, l’ex dirigente della Bce, ha preferito “fare un passo indietro con l’intenzione di compierne uno avanti”, come scrive “Il Corriere della sera”. Davanti alle telecamere infatti il premier ha inviato Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. «Si lavora bene» e «C’è grande spirito di squadra»: questo il retroscena arrivato dalla portavoce Paola Ansuini, che ai cronisti ha rimarcato il chiaro segnale di discontinuità.
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Nuovo Dpcm Draghi cambia passo, avanti la squadra: «La situazione è grave e complicata»
«Draghi ascolta, prende appunti, annuisce, ma non parla quasi mai». Il suo silenzio, quel suo apparente non “esserci”, non è una novità. Da che ha fatto il suo ingresso a Palazzo Chigi l’uomo senza cappotto ha concesso poco e niente alla stampa. Tira le somme, decide. Noncurante di pettegolezzi, rumors. Fregandosene dei social, di piacere alla gente. Per questo, come scrive “Il Corriere” fa notizia, che in tempi normali non sarebbe tale, che «presto Draghi risponderà alle domande». Dove? Quando? I tempi di Rocco Casalino sembrano assai lontani.
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«Certe luci della ribalta rovinano la carnagione, a una ragazza», dice Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”, il noto film di Blake Edwards. E Draghi, che ha firmato il suo primo dpcm, deve pensarla in questa maniera, consapevole dei mala tempora. Non è opportuno giocare la carta del presenzialismo, croce e delizia dei politici degli ultimi anni, troppo presenti nei salotti tv e sui social. Ma qualcuno doveva pur illustrare le nuove misure, così Draghi ha volentieri ceduto la parola a Speranza e Gelmini, che si sono presi oneri e onori. In conferenza stampa anche i tecnici del Cts Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, che hanno ispirato la nuova stretta. Gli esperti hanno rimarcato la necessità di chiudere le scuole per contenere il contagio. E Draghi sarebbe rimasto soddisfatto: il segnale di discontinuità non riguarda però solo la comunicazione. Una «rivoluzione» che sconvolge Palazzo Chigi.
Il retroscena del “Corriere della Sera”
«La situazione è grave e complicata», ha ammesso il premier nei vertici con i ministri e con gli scienziati, che non hanno taciuto lo scenario di un’Italia in lockdown (o zona rossa totale). Nel complesso Draghi pensa che «la squadra funziona», i ministri politici lavorano bene e i tecnici «benissimo, con grande entusiasmo». “A giudicare dalle prime mosse, che hanno spiazzato i partiti per la velocità delle decisioni assunte in solitaria a Palazzo Chigi, l’azione del governo poggia su due pilastri, i ministri tecnici e la struttura operativa a tre punte: il sottosegretario Franco Gabrielli che ha la delega ai servizi, il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e Fabrizio Curcio alla Protezione civile. Una «rete» che, con l’aiuto dell’esercito, dovrà supportare le Regioni per accelerare le vaccinazioni sull’intero territorio nazionale”, conclude il “Corriere”. Leggi anche l’articolo —> Nuovo Dpcm marzo 2021, conferenza stampa nel pomeriggio: cambiano le regole sulla scuola