La didattica a distanza e la chiusura delle scuole d’infanzia ha messo in seria difficoltà i genitori nell’ultimo anno. E per dare loro un sostegno, è stato introdotto il bonus baby sitter 2021. Si tratta di un voucher dal valore massimo di 100 euro settimanali, indirizzato a alcune categorie specifiche di lavoratori autonomi i cui figli di trovano in DAD o sono costretti in quarantena. Al momento è indirizzato ai lavoratori autonomi, agli operatori sanitari, ai medici e alle forze dell’ordine, ma non si esclude che possa essere ampliato ad altre categorie. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Bonus baby sitter 2021, a chi è rivolto
Il bonus baby sitter 2021 è un sostegno varato dal Decreto legge numero 30, un testo approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 marzo 2021. Oltre al bonus baby sitter, il documento prevede altri aiuti a sostegno dei genitori lavoratori come, per esempio, i congedi parentali. Tutte queste misure dovevano essere contenute nel Decreto Sostegno, ma essendo il provvedimento in ritardo, è stato necessario accelerare i tempi con un ulteriore intervento. Ma che cos’è di preciso il bonus baby sitter 2021? E’ un buono per l’acquisto di servizi di baby sitting nel limite massimo complessivo di 100 euro settimanali. Viene riconosciuto ai lavoratori autonomi, agli operatori sanitari, ai medici e alle forze dell’ordine.
L’articolo 2, comma 6, del Decreto infatti, indirizza il bonus baby sitter 2021 a:
- Lavoratori iscritti alla gestione separata INPS
- Lavoratori autonomi
- Personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19
- Lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alle seguenti categorie: medici; infermieri; tecnici di laboratorio biomedico; tecnici di radiologia medica; operatori sociosanitari
Queste categorie avranno a disposizione un buono da spendere in servizi di baby sitting per i figli conviventi per i periodi corrispondenti in tutto o in parte alla durata della sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio. Potranno essere utilizzati per coprire la durata dell’infezione da SARS Covid-19 del figlio. E, inoltre, potranno sfruttarlo per la durata della quarantena del figlio disposta dal dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale (ASL) territorialmente competente a seguito di contatto ovunque avvenuto. Per i lavoratori autonomi non iscritti all’INPS, infine, il bonus viene riconosciuto subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari.
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Bonus baby sitter 2021, come richiederlo
In tutto, il governo per questo bonus e per il prolungamento del congedo parentale ha stanziato un budget di 282,8 milioni di euro. I voucher verranno erogati attraverso il libretto famiglia, e possono essere utilizzati non solo per retribuire una persona assunta come baby sitter, ma anche per pagare i centri estivi e i servizi integrativi per l’infanzia, per i servizi socio-educativi territoriali, per i centri con funzione educativa e ricreativa e per i servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.
Il riconoscimento del bonus baby sitter 2021, però, è incompatibile con la fruizione del bonus asilo nido, e può essere richiesto solamente se l’altro genitore non accede ad altre tutele o al congedo Covid. Al momento, non si conoscono ancora le modalità di richiesta: sarà l’INPS a deciderle e le comunicherà con apposita circolare. Essendo stato predisposto un tetto massimo di spesa, nel caso in cui venisse raggiunto il limite, l’INPS non potrà prendere in considerazione le ulteriori domande. >> Tutte le notizie di UrbanPost