La disponibilità di vaccini anti-Covid in Italia non permette di procedere a ritmi più incalzanti: stando alle stime riferite da Tgcom24, la media massima delle vaccinazioni per la prossima settimana sarà di poco più di 200 mila somministrazioni al giorno. E la capacità di inoculazione è già il doppio delle fiale. Il numero dei carichi giunti finora è ancora troppo basso rispetto all’aggiornamento delle cifre previsto ad inizio marzo. In base alle liste delle previsioni del primo trimestre, mancherebbero almeno 4 milioni di dosi, nonostante sia previsto l’arrivo di ulteriori 2 milioni entro il prossimo 3 aprile.
Disponibilità vaccini Covid in Italia: nei prossimi giorni non più di 200mila dosi in 24 ore
In attesa del vaccino messo a punto da Johnson&Johnson grazie al quale si spera di raggiungere l’obiettivo di 500mila vaccinazioni al giorno, si punta al momento sull’arrivo di oltre 333mila dosi di Moderna e sui nuovi stock previsti da Pfizer. Mercoledì 24 marzo, invece, dovrebbero arrivare altre 279mila dosi da AstraZeneca. Intanto, il ministro della Salute Roberto Speranza si dice “ottimista”: sebbene questo sia “ancora un momento difficile”, per l’estate auspica meno restrizioni. E spera che l’Ema decida presto sullo Sputnik. Diverso, a tal proposito, il punto di vista del commissario europeo sui vaccini Thierry Breton. “Non avremo assolutamente bisogno del vaccino Sputnik V. – ha affermato Breton – I russi hanno grandi difficoltà a produrlo e noi li aiuteremo nel secondo semestre, se ne avranno bisogno”. Poi ha spiegato: “L’Europa ora è il continente che produce più vaccini”, con un ritardo rispetto a Usa e Gran Bretagna “di sole tre settimane”.
ARTICOLO | Vaccino Sputnik, al via la sperimentazione allo “Spallanzani” di Roma
ARTICOLO | Covid, donna vaccinata con la prima dose partorisce neonata con anticorpi: lo studio
Il Lazio la regione più virtuosa
In Italia la disponibilità di vaccini Covid produce gap regionali non indifferenti: mentre il presidente della Liguria Giovanni Toti lamenta il taglio di circa 60 mila dosi, il Lazio ha già effettuato 800mila somministrazioni, risultando una delle regioni più virtuose. “Con una mail – ha fatto sapere Toti – sono state tagliate circa 60 mila dosi di AstraZeneca, cioè il 60% delle consegne di aprile, facendo saltare tutta la programmazione”.
Le forze in campo per la campagna vaccinale non mancano: il ministero della Salute è pronto a coinvolgere 164.800 medici (42mila di famiglia, 38mila specializzandi, 7mila pediatri, 14.800 specialisti ambulatoriali e 63mila odontoiatri), fino a 270mila infermieri e 19mila farmacie. Su queste ultime, però, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici pone alcuni paletti: “Il medico – dice – dev’essere presente in ogni sede vaccinale, comprese le farmacie e le parafarmacie” per raccogliere il consenso informato e garantire l’intervento in caso di necessità. >> Tutte le news