Lo sciame sismico nel mare Adriatico, attivatosi con la forte scossa di terremoto di sabato scorso al largo delle Isole Tremiti, non si è ancora esaurito. Dalla mezzanotte di oggi si sono verificati altri tredici eventi sismici, tutti di magnitudo superiore a 3 gradi della scala Richter. Tutti senza conseguenze, ma alcuni percepiti fino sulla costa italiana del Gargano e su quella abruzzese. (prosegue dopo la foto)
Sciame sismico nel mare Adriatico: stamattina scossa di terremoto di magnitudo 4.1
La scossa più forte nelle ultime 24 ore si è verificata alle 9.35 di oggi, con epicentro sempre nella zona dove si è attivato lo sciame, un tratto di mare non distante dall’isola croata di Susac. La magnitudo di questo evento sismico è stata di 4.1 gradi della scala Richter e l’ipocentro a soli 10 km di profondità.
Come detto non si tratta di eventi sismici preoccupanti, anche se molte delle scosse sopra magnitudo 3 hanno generato vibrazioni e tremori negli edifici in particolare alle Isole Tremiti e sulla coste pugliese dei Gargano, a Vieste e dintorni. Non ci sono segnalazione di danni a persone o cose ma la situazione è costantemente monitorata oltre che dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, anche dalle sale regionali della Protezione Civile.
“Lo sciame sismico in atto? Un fatto normale”
“L’attività sismica nell’area interessata dalla scossa principale sta continuando con una serie di eventi di magnitudo inferiore” ma si tratta di un fatto del tutto normale. Lo afferma il geologo Nicola Venisti dell’Osservatorio Sismologico dell’Università di Bari presso il dipartimento di Scienze della Terra e geoambientali, sentito dal quotidiano online Foggia Today
“Difficilmente gli eventi sismici sono isolati. È logico che un evento come quello di sabato possa avere uno strascico per diversi giorni”, spiega il geologo per definire la situazione creatasi sul fondale dell’Adriatico centrale. “E’ una faglia, una struttura sismogenetica, che si è riattivata, fortunatamente con modeste emissioni di energia. Adesso, via via, il sistema deve tornare all’equilibrio”. Ecco, dunque, perché si verificano le scosse di assestamento.
Il geologo conferma che esiste una correlazione con i frequenti eventi sismici nei Balcani, in Croazia e in Grecia. “È tutto un sistema. Quello che noi chiamiamo Mare Adriatico è un grande piastrone sul quale da Est avanza la catena Dinarica e le Albanidi e da Ovest avanzano gli Appennini. Sotto il peso di queste due catene montuose, che sono in lento movimento l’una verso l’altra, questo piastrone si frattura”.