Tutto è pronto per la presentazione delle domande per il riconoscimento del bonus a fondo perduto 2021 destinato alle partite Iva. Per l’accesso agli 11 miliardi di euro di aiuti manca solo la comunicazione ufficiale dell’agenzia delle Entrate, in seguito alla quale viene fissato l’orario di apertura della piattaforma telematica. Attraverso le istanze, imprese, professionisti, autonomi e agricoltori, con ricavi o compensi 2019 fino a 10 milioni di euro e una flessione del fatturato di almeno il 30% nell’anno della pandemia, potranno inviare la domanda di accesso ai nuovi sostegni. Per l’invio ci saranno 60 giorni di tempo a partire da martedì 30 marzo e fino a venerdì 28 maggio 2021.
Partite Iva, bonus a fondo perduto 2021: requisiti per fare domanda
Per poter accedere al bonus a fondo perduto per partite Iva 2021, è necessario rientrare nel limite dei 10 milioni di euro di ricavi o compensi. Per determinare il valore riferito all’anno d’imposta 2019, una persona fisica in contabilità ordinaria potrà recuperare il dato corretto nel rigo «RS11» della dichiarazione dei redditi presentati nel 2020; mentre per quella in contabilità semplificata il rigo di riferimento è «RG2, colonna 2». Se la persona fisica è un professionista, i compensi saranno nel quadro Re della dichiarazione Redditi e precisamente al rigo «RE2, colonna 2». Se il contribuente facente domanda per il bonus partite Iva a fondo perduto dovesse svolgere più attività, il limite dei 10 milioni di euro sarà dato dalla somma di ricavi o compensi riferiti a tutte le attività esercitate.
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Errori da evitare
Un altro requisito per poter far richiesta del bonus partite Iva riguarda, invece, o la perdita media mensile dell’anno 2020 di almeno il 30% rispetto alla media mensile del fatturato del 2019, o la data di attivazione della partita Iva necessariamente successiva al 31 dicembre 2018. I contribuenti che hanno attivato la partita Iva tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020 dovranno escludere dal calcolo del fatturato e dei corrispettivi le operazioni effettuate nel mese di attivazione della partita Iva. Particolare attenzione, nel presentare la domanda, deve essere posta poi all’Iban fornito.
L’errore da evitare – come ricorda l’Agenzia delle Entrate – è quello di indicare nella domanda un Iban riferito a un conto corrente non intestato al soggetto che richiede l’aiuto e identificato con il codice fiscale. Dunque, codice fiscale e intestazione o cointestazione del conto corrente devono far capo allo stesso soggetto che accede al fondo perduto. Porre rimedio ad eventuali errori nell’istanza è comunque possibile presentando una domanda sostitutiva, da compilare sempre nei 60 giorni a disposizione. >> Tutte le news