Su “Fanpage” l’intervista ad Antonio Caprarica, la cui carriera è legata a doppio nodo alla storia della Royal Family. Dall’8 aprile 2021 il giornalista è in tutte le librerie con “Elisabetta per sempre regina. La vita, il regno, i segreti” per Sperling & Kupfer. E chi meglio di lui può tracciare un profilo del Principe Filippo, morto ieri, venerdì 9 aprile, alla veneranda età di 99 anni. «Era molto di più di un eterno secondo, anche se ha sofferto quel ruolo. Un uomo di grande cultura e di infiniti argomenti, più di quanto ne avesse la Regina», ha confidato il volto noto della tv.
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Antonio Caprarica: «Il Principe Filippo amava le donne, attaccò bottone anche con mia moglie»
«Filippo era un uomo molto volitivo, un uomo dalla personalità complessa. Era molto meglio di quella figurina comica che spesso faceva capolino sulle pagine delle cronache scandalistiche, il gran gaffeur, “the Duke in the Soup”, come da giovane lo soprannominarono perché a una cena ufficiale in Giappone, lui si addormentò davanti alla zuppa. In questo senso, era un uomo assolutamente normale», ha spiegato Antonio Caprarica. Il giornalista lo ha conosciuto: «Ho avuto la fortuna di incontrarlo a Buckingham Palace in occasione della cena che si tenne in onore dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ci fu una lunghissima chiacchierata dopo la cena. Quando scoprì che mia moglie era come lui di origini greche, attaccò un bottone che non finiva più. Io ero un po’ geloso conoscendo la sua fama di rubacuori. E quando vidi che la conversazione si trascinava un po’ troppo a lungo, cominciammo una lunga chiacchierata piacevolissima perché con Filippo si poteva parlare liberamente di tutto, a differenza di Elisabetta che ha sempre avuto davvero pochi argomenti», ha confessato Caprarica, confermando la fama da tombeur de femmes del principe consorte che è stato accanto alla Regina per oltre 70 anni.
«Lui aveva una bussola interiore»
«Sarebbe abusivo iscrivere Filippo a qualsiasi altra cosa odori di femminismo, non lo era assolutamente e faremmo il classico errore di giudicare il passato con il metro di presente. Gli inglesi lo chiamavano, sì, “the ladies man” ma era una definizione da uomo del secolo scorso. Amava le donne, e le donne lo amavano», ha spiegato Caprarica. In conclusione? C’era da essere gelosi. «Lui aveva una bussola interiore che lo indirizzava sempre verso le donne più attraenti di una comitiva. Compresa mia moglie, appunto, ecco perché entrai subito in conversazione all’epoca», ha affermato il giornalista. Leggi anche l’articolo —> Morto il principe Filippo, consorte della regina Elisabetta: cosa prevede il protocollo