«A cavallo tra le due guerre, in Germania, mio padre vide un’iscrizione su un monumento. C’era scritto: se hai perso il denaro non hai perso niente, perché con un buon affare lo puoi recuperare; se hai perso l’onore, hai perso molto, ma con un atto eroico lo potrai riavere; ma se hai perso il coraggio, hai perso tutto». Un aneddoto questo raccontato dallo stesso Mario Draghi, che fa capire lo spirito con cui il premier affronta le insidie, i colpi avversi della sorte, tout court le sfide.
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Mario Draghi l’«Atermico», tutto quello che non sapete sull’attuale premier
E basta ripercorrere la biografia di Draghi al contrario – chissà che gran pasticcio se con la vita si potesse far lo stesso – per comprendere che dietro quel «Whatever it takes» c’è la credibilità di un uomo stimato soprattutto in Europa; una reputazione costruita passo dopo passo. Tre parole semplici e forse un po’ di fumo (perché negarlo?) per ristabilire la fiducia nella moneta unica e lottare contro ogni forma di speculazione, salvando il futuro dell’eurozona.
«Nell’ambito del nostro mandato, la BCE è pronta a fare qualunque cosa per salvare l’euro. E credetemi, sarà abbastanza», le frasi forse più importanti nella storia dell’economia, che fecero guadagnare al presidente del consiglio l’appellativo di “Super Mario”. Christine Lagarde, nell’introduzione al libro di Jana Randow e Alessandro Speciale, dal titolo “Mario Draghi L’artefice”, giustifica tale epiteto con una sola frase: «È superintelligente». A detta sua, infatti, l’operato dell’economista è riassumibile in tre semplici elementi chiave: «intelligenza, integrità e leadership». Caratteristiche che ritroviamo tutte nei suoi primi difficili mesi di governo. E altri nomignoli (più o meno affettuosi) col tempo sono arrivati: «l’Atermico», «l’Americano», «il signor Altrove», «il Prussiano». Tutti soprannomi che, secondo Stefania Tamburello, autrice di Mario Draghi. Il Governatore, il premier odierebbe.
«In America ho capito cosa significa lavorare sodo», l’ex numero uno della Bce soffre di insonnia
Eh, già perché sin dalla gioventù la cifra dell’ex numero uno della Bce è sempre stata la stessa: discrezione. Non gli è pesato smorzare i toni quando si è trattato di parlare della sua reputazione di primo della classe: «Non sono mai stato considerato il migliore, niente affatto. Andavo a scuola perché mi ci mandavano», come ebbe a dire in un’intervista del 2015 concessa a Giovanni Di Lorenzo, pubblicata su «Die Zeit». Parimenti non lo ha mai spaventato «lavorare sodo». Quando era al MIT di Boston, che all’epoca rappresentava l’avanguardia del pensiero economico, la giornata sua poteva durare anche diciotto ore di impegni: tra corsi da frequentare all’università, la preparazione degli esami, la stesura della tesi e in parallelo insegnamento e lavoro.
Uno dei suoi assistenti più stretti alla Bce racconta che a Draghi spettava un particolare merito: trovava il tempo di leggere tutti i documenti che arrivano sulla sua scrivania. «Lavora 24 ore su 24, e non ha bisogno di dormire molto». E i risultati si vedono: è stato dirigente di Goldman Sachs, poi governatore di Bankitalia (habitué di Palazzo Koch) e in seguito alla presidenza della Banca Centrale Europea, dove ha affrontato il momento più duro per l’euro. Senza contare la nomina a direttore generale del Tesoro Italiano; incarico che gli affidò il presidente del Consiglio di allora, Giulio Andreotti. Sempre sul suo modo di lavorare un altro aneddoto emerge; un retroscena che trae origine nella sua formazione gesuita. Il presidente e professore di filosofia, padre Francesco Rozzi sfidava continuamente i suoi studenti, tra cui Draghi, chiedendo i «perché» del mondo. Un’abitudine che Draghi ha restituito e restituisce alla sua cerchia di collaboratori. Leggi anche l’articolo —> Chi sono i figli di Mario Draghi, Federica e Giacomo
Mario Draghi amante dello sport: basket, calcio e golf
Ma Draghi non è solo questo e di curiosità sulla sua persona tante ne sono circolate, soprattutto all’indomani dell’insediamento a Palazzo Chigi il 13 febbraio scorso. Scrupoloso, tanto che pare voglia sempre sapere di preciso, addirittura, chi sono i suoi commensali «anche per andare a mangiare una pizza». Come scrive Gianmarco Aimi su “Rolling Stone” Draghi ha pure qualche mania puramente scaramantica, come quella di non usare mai il cappotto come sono soliti fare gli studenti del MIT: «È un’abitudine che hanno anche quelli di Harvard: sotto la neve, solo con la sciarpa, forse a sottolineare la loro superiorità da futuri padroni del mondo. Anni fa il suocero gli regalò un soprabito. Per non fargli dispiacere se lo portò appresso piegato sul braccio. Ma, sublimemente eroico, non lo ha mai infilato», aveva spiegato Denise Pardo su “L’Espresso”.
Avido lettore e uomo di curiosità raffinata, Draghi legge un po’ di tutto, «fa una sorta di rassegna stampa, dal Fatto alla Verità, compra almeno sette/otto quotidiani ogni giorno». Questo almeno secondo quanto riportato da “Un giorno da Pecora”, che nei giorni caldi della formazione del governo aveva realizzato un servizio a riguardo. È amante dello sport: l’attuale premier gioca a golf, come testimoniano alcuni scatti usciti su “Oggi” nel 2015 e tornati fuori adesso che si indaga sulla sua sfera privata. Un’attività che lo rilasserebbe non poco al pari della corsa. Come riporta “Repubblica”, Mario Draghi è «persona attenta al benessere fisico» e ha la passione del running. Sappiamo che l’ex dirigente della Bce ha partecipato alla mezza maratona Roma-Ostia per quattro volte: 2001, 2003, 2004 e 2005. Tra i suoi interessi anche il calcio (gran tifoso della Roma) e del basket. Un amore quest’ultimo che «risale ai tempi del liceo» dai gesuiti, quando militava nella squadra giovanile della scuola («‘Aveva un bel tiro’, dicono di lui gli amici»).
È una buona forchetta e adora i cani
Si tiene in forma anche perché è una buona forchetta. Eh già, non pochi giornali si sono occupati anche di questo: delle abitudini alimentari di Mario Draghi. “Rolling Stones” cita un’intervista a Tele Monte Kronio del titolare di un ristorante a Sciacca, in provincia di Agrigento. «La pasta ai ricci di mare è il suo piatto preferito, tutte le volte che abbiamo avuto l’onore di riceverlo nel nostro ristorante ha ordinato sempre quella». Lo stesso ha detto che Draghi è persona «estremamente gentile» e ogni volta che altri clienti che l’hanno riconosciuto si sono alzati per andare a salutarlo «lui è stato estremamente cordiale». Irpinia News invece ha intercettato la signora Elena, che gestisce un ristorante di Monteverde frequentato dal premier da ragazzo. Qui Draghi mangiava «la tipica braciola locale e i ravioli preparati a mano».
Un’ultima curiosità? Draghi ha un bel rapporto con i cani. Il premier «è stato avvistato a correre nel parco con il suo bracco dal pelo color caramello», scrive il sito Wamiz.it, che conclude l’articolo asserendo «chi ama gli animali così tanto non può essere che una bella persona». Leggi anche l’articolo —> Draghi, spunta la foto da giovane: lo scatto d’annata fa dimenticare Conte