Non c’è mai tregua per i partiti italiani. Sia che si parli di destra, che di sinistra. I legami sempre più difficili tra il centrosinistra e il M5S, per esempio, stanno emergendo ogni giorno di più, così come il complesso dialogo tra il PD e i partiti più piccoli quali Italia Viva e Azione. Per questo, forse, è giunto il momento, anche per il centrosinistra, di improvvisare una sorta di federazione. Sullo stampo di ciò che sta creando il leader della Lega Matteo Salvini.
PD M5S, il progetto di Enrico Letta
“La loro riorganizzazione impone anche a noi di trovare un assetto nuovo. Adesso siamo frammentati in mille pezzi, ma riunire subito tutti i riformisti, per poi provare ad allearsi con i grillini di Conte, è una strada obbligata se vogliamo essere competitivi alle prossime politiche”, ha commentato Matteo Ricci, il coordinatore dei sindaci del Partito Democratico. Queste parole non sono state troppo apprezzate dal Nazareno. Da una parte, infatti, sembra sottolineare la rincorsa di un Partito Democratico verso “un progetto peraltro fumoso della destra”. Dall’altra, poi, non considera l’impegno di Enrico Letta e il discorso pronunciato all’assemblea del PD. Ovvero di quando aveva sottolineato la necessità di costruire un “modello Ulivo” per riuscire a battere i sovranisti. Insomma: una larga intesa del centrosinistra, in grado di comprendere anche i partiti riformisti.
Solo in un secondo momento, poi, anche per Letta, il PD dovrebbe riaprirsi al M5S. Un progetto, quindi, distinto da quello che sta cercando di mettere in piedi il leader della Lega. “Quel che faremo è su nostra iniziativa, non perché lo sta facendo il centrodestra”, aveva dichiarato infatti Letta a Coffe break su La7. “Un centrosinistra nuovo, più largo, che verrà fuori dal grande spazio di partecipazione, interno ed esterno al PD, aperto dalle Agorà democratiche. Faremo il futuro allargamento con i militanti. Sarà un processo di popolo, non un assemblaggio di gruppi dirigenti. E’ questa la differenza“, aveva aggiunto poi.
ARTICOLO | Scontro tra Conte e Sallusti a “Di Martedì”, l’ex premier: «Non sorrida, è una cosa seria…»
ARTICOLO | Chi è Enrico Michetti, il candidato sindaco di Roma per il centrodestra
Rosato: “Non c’è nessuna federazione che possiamo fare con i 5Stelle”
Quindi per Letta bisogna ricreare una sorta di grande famiglia di centrosinistra, con dentro un po’ tutti. Ma come ogni grande famiglia che si rispetti, c’è il rischio che qualcuno decida di non partecipare alle cene. In quel caso, dovesse poi trattarsi di Renzi e del suo Italia Viva, pazienza. “Non c’è nessuna federazione che possiamo fare con i 5 Stelle“, aveva commentato infatti Ettore Rosato. Che poi, a dire la verità, ormai anche il veto di Iv sul M5S è caduto. “Fate questa unione, superate la frammentazione, i personalismi e disponetevi a una relazione con il PD”, hanno dichiarato Azione, +Europa, Iv e i Verdi tramite la voce di Giorgio Gori durante il battesimo della lista Riformisti a sostegno di Sala. “Voi siete i nostri interlocutori naturali, ma poi dobbiamo vincere le elezioni e questo richiede qualche compromesso con forze che non sono così simili a noi“.
Anche perchè, bisogna ammetterlo, il rischio altrimenti è quello di una sconfitta generale di tutto il polo del centrosinistra. E chi vorrebbe scrivere in anticipo la propria fine? Proprio per questo, però, come sottolinea Giovanna Vitale su Repubblica, è necessaria molta cautela. “La mossa di Salvini è difensiva e tattica: siccome teme la Meloni, avanza un’idea che è sostanzialmente l’annessione subliminale di Fi”, ha sottolineato Enrico Borghi. “Il centrosinistra non deve commettere l’errore di cadere nel gioco degli specchi. Non dobbiamo fare una imprecisata federazione, ma una coalizione con chiara vocazione di governo e programma europeista che costituisca la piattaforma su cui si innesta l’agenda Draghi.
Oggi Salvini si finge moderato, ma in Portogallo ha lanciato la proposta di una destra a netta egemonia sovranista insieme a Orban e Le Pen: in questa prospettiva, tutti i sinceri europeisti e i liberali sono naturali interlocutori del Pd”. E pure su questo punto Letta sembra avere intenzione di concentrare la sua strategia. >> Tutte le notizie di UrbanPost