Sondaggi oggi l’ultima rilevazione pubblicata da Bidimedia rileva il PD come primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani. Il distacco dalla Lega è minimo, ma resta tale da una settimana. Più indietro Fratelli d’Italia che, a differenza di altri sondaggi, Bidimedia vede ancora piuttosto distante dal partito di Matteo Salvini. Pochi movimenti tra i partiti minori, tutti sotto la soglia del 3%. Cresce ancora, invece, la fiducia nel governo guidato da Mario Draghi. (Continua a leggere dopo la foto)
Sondaggi oggi Bidimedia: intenzioni di voto al 24 giugno 2021
Ecco le intenzioni di voto cristallizzate nel sondaggio Bidimedia del 24 giugno 2021. La rilevazione è stata realizzata con metodo misto (telematico, CAWI, 30/70%) su un campione di 2014 intervistati, di cui 1403 da panel (su 4600 contatti totali). Tasso di risposta: 30,5%.
- Partito Democratico 20,6%
- Lega 20,1%
- Fratelli d’Italia 18,3%
- M5S 15,1%
- Partito Moderato contrario alla Federazione 4,80%
- Azione 2,7%
- Italia Viva 1,9%
- Sinistra Italiana 1,7%
- Art.1 – MDP 1,7%
- Europa Verde 1,4%
- Altri di Sinistra 1,2%
- Più Europa 1,1%
- Possibile 0,9%
- Il Popolo della Famiglia 0,5%
- Volt 0,6%
- SVP – UV 0,5%
- Altri partiti 1,7%
- Affluenza 62%
- Indecisi 29%
- Bianche/nulle 1%
Per la prima volta in questo sondaggio viene rilevato un non meglio precisato “Partito Moderato contrario alla Federazione” del Centrodestra, che stacca un netto 4,8%. Per noi, questo è il ritratto perfetto della Buona Destra di Filippo Rossi che sta raccogliendo consensi crescenti, anche tra i delusi da Forza Italia appiattita sulle posizioni di Salvini.
Il sondaggio Bidimedia rileva la fiducia nell’operato del governo Draghi ben oltre il 50%. Sono infatti il 18% degli italiani ad affermare di essere “molto favorevoli” all’esecutivo guidato dall’ex presidente Bce e ben il 36% quelli che si dicono “abbastanza favorevoli”.
Scenario politico
Il calo della Lega e la costante crescita di Fratelli d’Italia sono un dato di fatto ormai consolidato da alcuni mesi. L’inversione di tendenza di questa settimana non rappresenta infatti ancora un trend e il sorpasso di Meloni ai danni di Salvini è ancora possibile. La formula del centrodestra attuale è logora e i malumori si sentono sia sul versante di centro, leggi Forza Italia, sia all’estrema, con Fdi che scalpita per un ruolo più importante, nonostante sia divisa degli alleati storici nel sostegno al governo Draghi. In questi giorni si parla di una possibile federazione del Centrodestra, ma Forza Italia teme che un’ipotetica “fusione a freddo” con la Lega finirebbe per decretare la sua fine.
A sinistra invece, dopo l’annuncio in “pompa magna” della discesa in campo di Conte come leader, la transizione M5S si è arenata sugli scogli di un difficile scontro con Rousseau e Casaleggio prima e di dissapori tra l’ex premier e il padre fondatore Grillo dopo. Se non bastasse, l’asse con il Pd che ha retto tutto il periodo del Conte bis senza particolari scossoni, vacilla pericolosamente sulle alleanze per le elezioni amministrative. Da Virginia Raggi a Roma, Milano e Torino si allarga la distanza tra Dem e pentastellati: il lavoro di cucitura sinora svolto da Letta e Conte rischia di andare perso.