«Conte non potrà risolvere i problemi del M5s perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazioni». Così Beppe Grillo sul suo blog ha messo fine ai progetti di Giuseppe Conte, che ha scelto per ora la via del silenzio. Secondo ‘Dagospia’ però l’affondo del Garante avrebbe scosso l’avvocato del popolo. Ne è uscito “mentalmente destabilizzato”, si legge. D’altronde l’ex comico ha picchiato duro: «Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco».
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“Conte mentalmente destabilizzato dal vaffa di Grillo”: il retroscena bomba di “Dagospia”
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Per questo alla feroce conferenza stampa di Conte non poteva che seguire una replica altrettanto al vetriolo di Grillo. Una “bomba” ad orologeria pronta ad esplodere quella del garante del MoVimento e fonti vicinissime a lui l’avevano annunciato. Le conseguenze? “I soliti noti (Di Maio e Fico) si stanno mettendo in mezzo e la politica, si sa, è mediazione. Ma le probabilità di un accordo sono al lumicino. Per gli ottimisti, c’è un 20 per cento di un possibile ritorno a trattare. Ma l’ex premier dovrebbe abbandonare al suo destino il Travaglio-ideologo e il Casalino spin doctor”, si legge nel ‘Dago Report’. Un commento a caldo anche su Rousseau, a cui Grillo affiderebbe il futuro dei 5 Stelle: “Ricicciare Casaleggio vuol dire non solo un ritorno alle origini del movimento ma anche mollare un calcione a Vito Crimi, il reggente che si è sbattuto per cacciare la piattaforma dal movimento”. E “ricicciare il Casaleggio Junior” non è altro che una “delle tante contraddizioni dell’Elevato perché il giovinotto, una volta schizzato da tutti, ha fatto alleanza con gli estremisti anti-Draghi, i vari Di Battista, Morra e Lezzi mentre Grillo è stato fin dall’inizio fautore del governo-ammucchiata dell’ex governatore della BCE”, suggerisce il sito di gossip politico diretto da D’Agostino. Leggi anche l’articolo —> Blocco licenziamenti, c’è accordo tra parti sociali e governo Draghi: cosa cambia ora
“Draghi tranquillo per il semplice motivo che non si andrà a votare”
Che resta dunque del M5s all’indomani dello sfogo delirante di Grillo? Ma soprattutto che ne sarà ora di Conte? ‘Dago’ fa sapere che l’ex premier è “rimbambito di dubbi”. Il “vaffa” del Fondatore l’ha preso malissimo. L’idea di fondare un nuovo partito non lo farebbe troppo impazzire, nonostante le pressioni di Casalino e Travaglio: “Comincia a sudare freddo e nella testa riappare lo spettro di Mario Monti e il fallimento del suo partito Scelta Civica”. E se qualche politico, da Letta a Berlusconi, è preoccupato per eventuali effetti del caos cinque stelle nell’esecutivo, Draghi continuerebbe a dormire sonni beati. E, a detta di ‘Dagospia’, lo è per due ragioni: “Davanti alla rissa tra il Garante e l’usurpatore, Mariopio è tranquillo come un pisello nel proprio baccello. Problemi non ne può avere per il semplice motivo che non si andrà a votare: siamo infatti alla vigilia del semestre bianco. Secondo: i parlamentari, non solo pentastellati, sanno benissimo che per ottenere la pensione occorrono 4 anni e 6 mesi di legislatura”. Leggi anche l’articolo —> Grillo “licenzia” Conte, affondo duro sul blog: «Non ha visione politica»