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Blocco licenziamenti, c’è accordo tra parti sociali e governo Draghi: cosa cambia ora

30/06/2021 09:42 - Aggiornamento 30/06/2021 12:37

Blocco licenziamenti accordo c’è – Mercoledì 30 giugno 2021. Le parti sociali, da Cgil, Cisl e Uil a Confindustria, hanno firmato un avviso comune siglato con il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Previsto un forte impegno a far ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali esistenti prima di ricorrere ai licenziamenti. Piena soddisfazione dopo le mobilitazioni dei giorni scorsi. Ad annunciarlo il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine del vertice a Palazzo Chigi con il premier.

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Blocco licenziamenti, c’è accordo tra parti sociali e governo Draghi: cosa cambia ora

Sul blocco dei licenziamenti si è giunti finalmente ad un accordo. Al Consiglio dei Ministri verrà approvato il decreto che conferma il diniego ma solo per il settore tessile, per quello della moda e per il calzaturiero. In ogni caso però, per tutti, si dovrà utilizzare la cig ordinaria. Il risultato è arrivato dopo ben sei ore di trattative e non è stato semplice. L’incontro infatti era iniziato con posizioni molto distanti tra governo e sindacati. Questi ultimi si erano detti pronti a mobilitarsi.

La sintesi del confronto è tutta in una nota, condivisa, di dieci righe: “Le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente e il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Auspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all’avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua”. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ha affiancato il premier Draghi nella trattativa, ha commentato così l’intesa: «Con l’accordo si rafforza quel dialogo sociale che abbiamo sempre promosso e che consente di avere più strumenti per lavoratori e imprese per gestire le crisi».

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Sbarra: «È stato un negoziato intenso che ci ha permesso di migliorare e rafforzare i contenuti del decreto Sostegni bis»

Appagato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: «È stato un negoziato intenso che ci ha permesso di migliorare e rafforzare i contenuti del decreto Sostegni bis (uscita generalizzata dal blocco licenziamenti fine giugno) e le soluzioni individuate ieri dalla cabina di regia del governo». Sbarra ha poi chiarito: «Il governo ha confermato la volontà di introdurre criteri selettivi nella proroga del blocco dei licenziamenti e nella proroga della Cassa Covid , indicando nel tessile, nella moda e nel calzaturiero i comparti interessati».

Inoltre «saranno introdotte 13 settimane aggiuntive di Cassa gratuita per tutte le imprese, sia per le crisi nazionali al Mise sia per le piccole e micro-vertenze regionali e provinciali». Previsto «un nuovo tavolo di monitoraggio a Palazzo Chigi tra il governo e Cgil Cisl Uil per verificare l’andamento dell’intesa e risolvere eventuali situazioni di criticità». Sbarra ha rimarcato infine il bisogno di «un Fondo di solidarietà che faccia ripartire l’assegno di ricollocazione e animi percorsi di formazione e riqualificazione per le persone in cassa integrazione e in Naspi». Leggi anche l’articolo —> Stop al cashback dal 30 giugno, Draghi manda in soffitta la misura di Conte

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