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Reddito di cittadinanza, addio a 2500 navigator: «Ci hanno usato e buttato via»

11/11/2021 09:46 - Aggiornamento 11/11/2021 09:51

Il contratto dei 2.500 navigator, nati da una costola del reddito di cittadinanza, scade a fine anno e non sarà prorogato. Come si apprende dalla bozza, la Manovra 2022, messa a punto dal governo Draghi, ritiene che le Agenzie per il lavoro iscritte all’Albo possano “svolgere attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari del Rdc, il Reddito di cittadinanza”. Il loro ruolo si affianca a quello dei centri per l’impiego ed è volto ad agevolare l’occupazione dei percettori di Rdc. Per ogni nuovo assunto è riconosciuto il 20% dell’incentivo previsto per il datore di lavoro. La legge di Bilancio, lo ricordiamo, arriverà al Senato nelle prossime ore.

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navigator licenziati

Reddito di cittadinanza, addio a 2500 navigator licenziati: «Ci hanno usato e buttato via», le novità

Una decisione drastica quella del governo che comporta la perdita di numerosi posti di lavoro. «Siamo stati da sempre il capro espiatorio di un’enorme strumentalizzazione politica. Nessuno ha voluto leggere i nostri risultati all’interno del contesto di riferimento», le parole di Antonio Lenzi, navigator del centro per l’impiego di Rho nel milanese e fondatore di Anna, l’associazione nazionale che li riunisce. A dare la notizia dell’addio ai navigator il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta in un’intervista a «Il Corriere della Sera»: “Le agenzie private del lavoro sono tante, circa 100 autorizzate, con una rete di 2.500 filiali sparse in tutto il Paese e decine di migliaia di dipendenti diretti. Non sono certo i poveri navigator, è gente che conosce il territorio”.

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Antonio Lenzi: «Che succede adesso?»

In questi mesi l’associazione dei navigator ha incontrato i partiti: «Anche chi si mostrava dubbioso sul reddito di cittadinanza concordava sul fatto che buttare via la nostra esperienza è un errore. Che succede adesso?», ha spiegato ad «Open» Antonio Lenzi. Attualmente i navigator per il Rdc sono pagati 1.700 euro al mese «senza malattia, ferie e tredicesima» e a fine dicembre corrono il rischio di restare tutti a casa. E, lo sottolineiamo, si tratta di giovani laureati. «Il reddito di cittadinanza non è stato annullato, giusto? Coinvolgere i privati, senza nemmeno un passaggio di testimone, non ha alcun senso. Non capisco quale forza politica possa immaginare di mandare a casa oltre duemila professionisti molto qualificati in questo modo. Limiti e difficoltà ci sono, non lo neghiamo, ma così si butta via il bambino con l’acqua sporca», le parole del fondatore dell’associazione Anna. Leggi anche l’articolo —> Manovra 2022, vertice con Draghi: le possibili novità su Superbonus, pensioni e Rdc 

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