Alla fine la Lega ha dovuto cedere rispetto al Super Green pass. Niente duri testa a testa, ma le discussioni non sono certamente mancate. Anche se, come ha sottolineato la ministra Gelmini, “sono stati i governatori a chiedercelo”. Su questo, tuttavia, Giorgetti non si è dimostrato molto d’accordo, e di tutta risposta infatti ha tuonato: “E’ una bugia!”. Poi, però, il chiarimento alla fine è arrivato. E Salvini? Beh, in tutto questo il loro leader era a Madrid per la partita del Milan, e ha lasciato scendere in campo i suoi, come a dimostrare la fiducia. Prima, però, si è sentito con il presidente del Consiglio Draghi…
Super Green pass, cosa chiedeva la Lega
La Lega non era affatto d’accordo al Super Green Pass anche in zona bianca. Lo accettava in zona gialla, ma l’opzione di impedire alle persone non vaccinate o non guarite di svolgere attività ricreative nella fascia di rischio più bassa sembrava non negoziabile. Sembrava, appunto. Alla fine l’unanimità è stata raggiunta, sebbene con qualche difficoltà. Il punto alla discussione interna l’ha messo sicuramente Mariastella Gelmini: “E’ stata la conferenza dei presidenti a chiedercelo”. Una frase che, tuttavia, non è piaciuta molto a Giorgetti che immediatamente ha contrattaccato: “E’ una bugia”. Cosa voleva dire il ministro dello Sviluppo economico con queste parole? Che in realtà i presidenti leghisti volevano accettare il Super Green Pass per le zone gialle, dove potrebbe finire presto il Friuli Venezia Giulia. Non in zona bianca.
In tutto questo, Matteo Salvini nemmeno c’era. In ogni caso, però, non era fuori dalla discussione. Pare infatti ci sia stata una lunga telefonata tra il leader del Carroccio e il presidente del Consiglio Mario Draghi prima del Consiglio dei Ministri. Come scrive Francesco Olivo su La Stampa, una chiamata che avrebbe scongiurato la rottura. Durante la chiacchierata, non confermata da fonti ufficiali ma riportata da dei testimoni, sembra che Salvini abbia ribadito la posizione della Lega rispetto al Super Green Pass in zona bianca. Tanto da arrivare a supporre l’assenza dei suoi tre ministri al Consiglio. Draghi, però, come al solito, non si è fatto mettere i piedi in testa e ha trovato un compromesso: sì al Green Pass in zona bianca, ma solo fino al 15 gennaio invece che fino al 31. A quel punto la Lega non ha potuto far altro che accettare.
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Critiche anche dal Movimento 5 Stelle
Il cambio di rotta di Giorgetti e di Fedriga verso l’approvazione del Super Green Pass è sicuramente figlio di una lunga discussione interna, della ricerca di un punto di incontro tra le diverse posizioni. D’altronde, il gruppo si divideva tra chi voleva dire assolutamente no al nuovo Green Pass in zona bianca e chi, soprattutto i presidenti di regione, riesce a vedere più concretamente il rischio di un aumento significativo delle ospedalizzazioni. Sulla stessa linea di incertezza, comunque, si è posto anche il Movimento 5 Stelle. “Stiamo aumentando lo scontro sociale”, ha commentato il deputato Marco Bella.
Un’affermazione che, comunque, non ha trovato l’appoggio di Luigi Di Maio, che al contrario in mattinata aveva auspicato “misure rigide per chi minaccia 45 milioni di italiani”. Italia Viva, Fratelli d’Italia e il Partito Democratico, invece, hanno dimostrato unitamente la loro soddisfazione per il Super Green Pass. Anche se il segretario Letta non si è evitato un colloquio con il presidente Draghi per sottolineare il comportamento di IV nei giorni scorsi, quando la maggioranza è andata sotto durante la discussione del decreto capienze. In quell’occasione, infatti, il gruppo capitanato da Matteo Renzi si è schierato dalla parte del centrodestra. Una scelta “intollerabile” a detta di Letta. >> Tutte le notizie di UrbanPost