Dopo quattro anni e mezzo dal voto sulla Brexit e dopo mesi di negoziati, Ue e Regno Unito hanno raggiunto un accordo di libero scambio sulle relazioni dopo l’uscita definitiva. Svanisce quindi l’incubo di un “no deal” e delle sue eventuali conseguenze. L’accordo tra Unione Europea e Regno Unito entrerà in vigore il 1° gennaio 2021. Tutto ciò porterà a dei cambiamenti a livello di turismo, istruzione e commercio. Ora il Parlamento britannico si riunirà il 30 dicembre 2020 per il dibattito finale sull’accordo post-Brexit raggiunto con l’Ue. Per la ratifica da parte dell’Eurocamera bisognerà attendere, non si ha ancora una data certa per quanto riguarda la riunione. Dal primo gennaio 2021 cosa bisognerà aspettarsi e come cambierà il rapporto futuro con la Gran Bretagna? Vediamo ora nel dettaglio alcuni passaggi chiave dell’accordo.
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Accordo Brexit: il commercio
L’accordo tra Ue e Regno Unito entrerà in vigore il 1° gennaio 2021. Boris Johnson, come riportato da Sky TG24, ha dichiarato: «L’accordo di libero scambio post Brexit con l’Ue ci aiuterà a difendere i posti di lavoro nel Regno Unito e allo stesso tempo a riprendere il nostro destino nelle mani uscendo dal mercato unico e dall’unione doganale dal primo gennaio 2021 per prosperare facendo fruttare nuove opportunità, oltre che per concentrarci nella battaglia contro il Covid che è al momento la nostra priorità numero uno». Tutto ciò porterà a dei cambiamenti a livello di turismo, istruzione e commercio. Per quanto riguarda proprio il commercio, come riportato da Tgcom24, sarà evitata in modo quasi completo l’applicazione di dazi alle frontiere sulle merci e i prodotti esportati dal Regno Unito ed Europa. Inoltre non ci sarà un limite alla quantità di prodotti commerciabili tra i due Paesi.
Turismo e istruzione
Nell’accordo tra Unione Europea e Regno Unito non c’è spazio per l’Erasmus. Dunque per quando riguarda il problema Università, il premier britannico Johnson ha promesso il lancio di “Alan Turing”, il nuovo programma mondiale che dovrà rimpiazzare l’Erasmus. Per quanto riguarda il turismo basterà il passaporto per recarsi nel Regno Unito. Invece, per potere lavorare nel Paese bisognerà essere in possesso di un visto, ottenibile solo nel caso in cui si abbia già un impiego, retribuito almeno 26.500 sterline e a patto di avere un livello di conoscenza di inglese B1. Infine, si è trovato un accordo anche per quanto riguarda il settore della pesca. In base all’accordo, l’Europa rinuncia a un quarto della quota di pesce catturato nelle acque del Regno Unito, molto meno dell’80% inizialmente richiesto dalla Gran Bretagna. Il sistema sarà in vigore per cinque anni e mezzo, dopodiché le quote saranno riesaminate. >> Altre News