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Achille Lauro conquista il palco dell’Ariston nei panni di un dio greco: “Dio benedica gli incompresi”

05/03/2021 08:52 - Aggiornamento 05/03/2021 08:53

In occasione del duetto con Emma Marrone, Achille Lauro scende sul palco dell’Ariston interamente ricoperto d’oro e vestito da dio greco. L’artista anche nella quarta serata del Festival di Sanremo ha realizzato un “quadro” per raccontare la musica. L’esibizione è dedicata al genere pop, accompagnato dall’attrice Monica Guerritore e dalla cantante Emma.

achille lauro

Achille Lauro Sanremo 2021 spiega la musica attraverso l’arte

Lauro ha affermato che il suo, in questo Festival di Sanremo, è un viaggio attraverso cinque generi musicali raccontati con altrettante canzoni e performance. Il cantante aveva preannunciato sul suo profilo ufficiale Instagram: “E’ un viaggio che capirete davvero solo alla fine. Davanti a Dio siamo tutti uguali”. “Ho raccontato il glam rock, non vestendo i panni di un personaggio, ma incarnandone l’essenza. Sono stato il rock and roll per rivivere la leggerezza e la sensualità degli anni ’50. Il mio sarà un viaggio nei generi musicali, i quadri ne saranno i contenitori”.

Dopo il glam Rock e il rock and roll portati in scena nelle prime due serate, nel quadro di giovedì 4 marzo Achille Lauro porta in scena il pop. Achille Lauro ha definito il pop come “il genere più incompreso della Storia”. Introdotto da un monologo di Monica Guerritore, Achille Lauro si è esibito sulle note di Penelope insieme ad Emma Marrone, nelle sembianze di un dio greco.

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Achille Lauro alla quarta serata del Festival di Sanremo

“E’ un viaggio che capirete davvero solo alla fine. Davanti a Dio siamo tutti uguali”, aveva premesso Achille Laure sui social prima della performance. Poi la spiegazione: Sono il Pop. Presente, passato. Tutti, Nessuno. Universale, censurato. Condannato ad una lettura disattenta, Superficiale. Imprigionato in una storia scritta da qualcun altro. Una persona costruita sopra la tua persona. Divento banale, mi riducono ad un’idea. Antonomasia di quelli come me. Rinchiudere una persona in un disegno. Ma io ero molto di più. Il pregiudizio è una prigione. Il giudizio è la condanna. Dio benedica gli incompresi”. La spiegazione di Lauro è un inno alla libertà di vivere la vita (e la musica) ognuno secondo la propria sensibilità.>>Tutte le notizie e i gossip