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Agevolazioni per la prima casa: novità con il Milleproroghe

21/02/2022 11:41 - Aggiornamento 21/02/2022 11:50

Negli ultimi giorni le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato una serie di emendamenti al decreto Milleproroghe. Il provvedimento è così chiamato perché fa slittare appunto scadenze vicine. Significative novità anche per le agevolazioni sulla prima casa. L’emendamento in questione modifica la scadenza dei termini previsti che avevano fissato al 31 dicembre 2021 e che ora hanno spostato al 31 marzo 2022.

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Agevolazioni per la prima casa 2022: novità con il Milleproroghe

È stato approvato un emendamento al Decreto Milleproroghe che estende fino al 31 marzo 2022 la sospensione dei termini per le agevolazioni. Nello specifico, come ricorda «Il Corriere della sera», le scadenze sospese interessano: i 18 mesi dall’acquisto della prima casa, per il trasferimento della residenza nel Comune in cui si trova l’immobile acquistato; il termine di un anno entro cui chi ha ceduto l’immobile, con i benefici prima casa, deve procedere all’acquisto di altro immobile da destinare ad abitazione principale. Il termine di un anno entro cui chi ha acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale, deve procedere alla vendita dell’abitazione in suo possesso.

Come spiega «Informazione Fiscale», verrà infatti ulteriormente sospeso anche il termine di 12 mesi per vendere l’immobile posseduto nello stesso Comune in cui si intende effettuare la nuova spesa. Parimenti quello per il riacquisto di una nuova casa in presenza di determinate condizioni. Ma in cosa consistono le agevolazioni previste chiamate bonus prima casa? In sintesi non sono altro che imposte ridotte da pagare quando l’acquisto viene effettuato in presenza dei requisiti “prima casa”. Le agevolazioni si applicano quando il fabbricato che si acquista appartiene a determinate categorie catastale e non è, ad esempio, un immobile di lusso.

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Le imposte da versare: sospesi termini per cambio di residenza e vendita

In Italia l’acquisto di un’abitazione rappresenta, ancora oggi, una delle principali forme di investimento. Ma quali sono le imposte da versare? Le riferisce l’Agenzia delle Entrate, che ha steso una mini guida per i cittadini: se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione Iva, imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (anziché del 9%), imposta ipotecaria fissa di 50 euro e imposta catastale fissa di 50 euro. O se si acquista da un’impresa, con vendita soggetta a Iva, Iva ridotta al 4%, imposta di registro fissa di 200 euro, imposta ipotecaria fissa di 200 euro e imposta catastale fissa di 200 euro. Leggi anche l’articolo —> Decreto bollette, tutte le misure previste dal governo contro il caro energia

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