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Assegno unico universale, ecco gli importi. Interessati un milione di italiani

02/02/2024 12:15
assegno unico universale 2024 importi

L’Assegno unico universale, il sostegno economico alle famiglie attribuito, in base al reddito del nucleo familiare, per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni, sarà più sostanzioso al ricorrere di determinate requisiti. Vediamo insieme di cosa si tratta. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cos’è l’Assegno unico universale

Il sussidio, introdotto nel 2022, è riconosciuto sotto forma di un importo mensile, da marzo a febbraio dell’anno successivo, ed è formato da una somma base, parametrata all’Isee del nucleo familiare cui appartiene il figlio beneficiario, cui si aggiungono eventuali maggiorazioni legate al numero e alle caratteristiche dei componenti dello stesso nucleo familiare. L’Assegno unico universale viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 43.240 euro. Se la domanda è presentata entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, l’Assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno; altrimenti, verrà erogato dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. L’Inps provvede al riconoscimento dell’Assegno entro sessanta giorni dalla domanda. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come richiederlo

L’importo esatto dell’Assegno viene trasferito direttamente sull’IBAN dell’intestatario del conto dopo l’approvazione dell’apposita domanda da parte dell’Inps. La data di erogazione può variare di mese in mese. L’Assegno spetta in parti uguali agli esercenti la responsabilità genitoriale. Tuttavia, in assenza di richiesta specifica, che può avvenire anche in un momento successivo alla domanda, spetta al solo richiedente. Frattanto, il numero di famiglie che hanno richiesto l’Assegno unico universale ha già superato il milione. Una importante novità è quella rappresentata dalle mensilità pre-parto. L’assegno unico, che spetta a partire dal settimo mese di gravidanza, va richiesto entro 120 giorni dalla nascita del figlio, ma entro 120 giorni dal parto dev’essere aggiornato anche l’Isee considerando la nuova composizione del nucleo familiare. Se l’Isee è stato aggiornato, vengono riconosciuti gli importi maggiorati spettanti dal settimo mese di gravidanza in base al valore del nuovo Isee. Vi sono, poi, le famiglie con genitore vedovo che mantengono la quota extra per cinque anni dal decesso del genitore lavoratore. (Continua a leggere dopo la foto)
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A chi spetta e a quanto ammonta l’assegno unico universale?

L’assegno Unico Universale è riservato a chi:

sia cittadino italiano o cittadino UE, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero sia cittadino di uno Stato non UE in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
sia residente e domiciliato in Italia;
sia o sia stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

Gli importi

Vediamo, ora, gli importi. Con Isee fino a 15.000 euro, è riconosciuto: per ciascun figlio minorenne, 175 euro; per ciascun figlio maggiorenne, 85 euro. È, inoltre, prevista una maggiorazione di 85 euro a partire dal terzo figlio. Sono altresì previste maggiorazioni in presenza di figlio disabile. L’importo si riduce gradualmente (di 50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i maggiorenni) al crescere del valore Isee fino a 39.999,99 euro. Da 40.000 euro in poi l’assegno spetta nella misura minima di 50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’incremento del 50%, quando scatta

Per effetto delle modifiche introdotte con la legge di Bilancio 2023, sono previste maggiorazioni mensili al ricorrere di particolari condizioni, specificate di seguito, con riferimento ai figli:

  • per ciascun figlio successivo al secondo: da 85 euro a 15 euro, in base al valore Isee;
  • per ciascun figlio minorenne disabile, con valori differenziati in base alla gravità della condizione: non autosufficienza – 105 euro; disabilità grave – 95 euro; disabilità media – 85 euro;
  • per ciascun figlio maggiorenne fino a 21 anni con disabilità di grado almeno medio: 80 euro;
  • per ciascun figlio maggiorenne di età pari o superiore a 21 anni con disabilità di grado almeno medio: da 85 euro a 25 euro in base al valore Isee;
  • nuclei familiari con 4 o più figli: 100 euro per nucleo familiare. A partire dal primo gennaio 2023, la maggiorazione è elevata a 150 euro. Se nel nucleo sono presenti figli di genitori diversi, la maggiorazione spetta unicamente al soggetto per il quale è accertato il rapporto genitoriale; per la determinazione del numero di figli si considerano tutti i figli a carico e facenti parte del nucleo secondo le regole Isee, compresi i figli non aventi diritto all’assegno.

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