Che Sanremo sarebbe senza polemiche? Mai come in quest’edizione si è fatto ricorso all’autotune, un software nato per eliminare le imperfezioni vocali di chi canta e che col tempo ha preso ad assolvere un’altra funzione, quella di effetto sonoro. Da Madame a Fasma, fino allo stesso Fedez: sono stati tanti a servirsene. Ma che cos’è di preciso? Quando è stato scoperto? Perché l’autotune ha salvato i tanti giovani in gara al Festival di Sanremo 2021?
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Autotune Sanremo 2021, ecco chi lo usa e come funziona
L’autotune è un software ideato per eliminare le imperfezioni della voce, ma che con gli anni si è affermato soprattutto nel mondo del trap e rap come effetto sonoro. Creato dall’ingegnere elettronico della Exxon ed ex musicista Andy Hildebrand, l’Auto-Tune (o autotune) è un software nato nel 1997 che ha la facoltà di manipolare l’audio. Era stato pensato all’inizio con lo scopo di correggere l’intonazione o mascherare le imperfezioni della voce. Intervistato tempo fa da “Noisey” Andy Hildebrand spiegò come nacque quell’intuizione: «Ero ad una fiera con un paio di miei soci e un distributore dei nostri prodotti. C’era anche sua moglie, e parlavamo di che prodotti ci sarebbe piaciuto sviluppare in futuro. Al che sua moglie disse: “Beh, Andy, perché non fai una macchina che mi renda intonata?”, al che mi sono guardato attorno e tutti guardavano i loro piatti, senza dire nulla. Ho pensato “che idea del cavolo”, ma almeno otto mesi dopo ci sono tornato su mentre lavoravo a un altro progetto. Ho pensato ‘In realtà è una roba abbastanza semplice. Lo farò’. Un anno dopo, alla stessa fiera, i producer me lo strappavano letteralmente dalle mani“».
Orietta Berti: «Se un cantante non sa fare va a casa»
Dunque, senza essere troppo pedanti, si può dire che l’autotune sia nato per rendere intonate le persone. Esasperandone il suo impiego però si ottiene una specie di effetto quasi metallico, robotico. Da qui le critiche al festival di Sanremo 2021, tra le tante quella mossa da Orietta Berti, la vincitrice morale di questa 71esima edizione: «Noi non usiamo dei mezzi sofisticati. Siamo all’antica. Vogliamo le spie, l’auricolare, il microfono normale. Così uno se sa fare, sa fare. Se non sa fare va a casa». Una vera stoccata ai giovani, che hanno preso più di una “stecca” al Festival. Un’ultima curiosità? La cantante statunitense Cher ha dichiarato di essere stata la prima persona ad usare l’autotune. Il brano? Uno dei più famosi: “Believe”. Leggi anche l’articolo —> Sanremo, Orietta Berti: «Ho allagato la stanza dell’albergo. Ho passato la notte ad asciugare»