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Mutui, Bce apre al taglio dei tassi di interesse. Ecco quando e cosa cambia per le rate

26/01/2024 17:01 - Aggiornamento 26/01/2024 17:04
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Arrivano spiragli, finalmente, da Francoforte, per un taglio dei tassi di interesse da parte della Bce, con evidenti e positive ricadute sulle rate dei mutui. Vediamo tutto nel dettaglio. (Continua a leggere dopo la foto)
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La prima riunione del 2024

Nella prima riunione di politica monetaria del 2024, il 18 gennaio, la Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi invariati al 4,5%. In un anno e mezzo, come è noto, Christine Lagarde aveva aumentato i tassi di interesse dallo 0 appunto fino al 4,5%, e le banche hanno riversato gli aumenti del costo del denaro sui costi dei mutui variabili. Al momento, va detto, è ancora tutto in divenire, nel senso che il taglio dei tassi di interesse, stando a quanto filtra, non avverrebbe prima dell’estate. Eppure, il semplice fatto che dopo dieci rialzi consecutivi, lungo oltre 18 mesi, la Bce non abbia aumentato i tassi ha generato un nuovo – cauto – ottimismo. Lagarde ha confermato che i tassi resteranno fermi per tutto il tempo necessario a garantire che l’inflazione rientri in modo duraturo nel target del 2%. (Continua a leggere dopo la foto)
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La surroga, un’opportunità

I tassi d’interesse dei mutui sono già in calo, da dicembre, ed è la prima volta che ciò accade dopo 24 mesi. In più la futura (ed eventuale, non si sa mai) riduzione dei tassi di interesse attesa nel corso del 2024 avrà implicazioni significative sul costo dei mutui, con un abbassamento della rata mensile dei mutui a tasso variabile e consentendo a chi deve accenderne uno nuovo di scegliere opzioni più convenienti. Invece, al momento, i tassi fissi si collocano tra il 3% e il 4%. Al contrario, i mutui a tasso variabile, legati all’Euribor che rimane ancora su livelli alti, superano ancora il 4%. Questo divario marcato tra le due tipologie di tassi potrebbe persistere nel corso del 2024, portando a un’elevata preferenza per i mutui a tasso fisso. Sicché la surroga potrebbe confermarsi vantaggiosa nel 2024, secondo le previsioni di quifinanza.it, convertendo il vecchio mutuo con uno attualizzato ai tassi vigenti.  (Continua a leggere dopo la foto)
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Come cambiano le rate

Le aspettative appaiono già cristallizzate nell’indice Irs (acronimo di Euro Interest Rate Swap), a cui è legato l’andamento del costo dei mutui a tasso fisso. Nel dicembre 2023, secondo i dati diffusi dall’Abi, i tassi sulle nuove operazioni sono scesi al 4,42% dal 4,5 del mese precedente. A dicembre 2022, invece, erano pari al 3,01%.  
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Mutui, cos’è la “cartolarizzazione sociale”

Leggiamo su Avvenire che esiste progetto pilota nato per supportare famiglie e imprese che, a causa dell’innalzamento dei tassi sui mutui, hanno avuto difficoltà con i pagamenti delle rate. L’iniziativa è stata presentata il 16 gennaio 2024 durante un’audizione in Senato. Occorre dapprima precisare cosa si intende per cartolarizzazione, ovvero il processo che tramuta una attività finanziaria indivisibile, come può essere un mutuo, in una attività divisibile e immediatamente cedibile sul mercato. La particolarità della cartolarizzazione “sociale” è che, su istanza del debitore, l’immobile rimane a disposizione del debitore stesso, che si impegna a pagare una rata per lui accessibile, al fine di poter poi riscattare il bene, acquistandolo. È MyCredit il primo tra gli investitori a lanciare questa iniziativa, appoggiato da Adiconsum, l’associazione nazionale impegnata nella tutela e difesa dei diritti dei consumatori, che ha annunciato la sigla di un Protocollo di Intesa con Save Your Home e Esdebitami Retake per supportare le famiglie con il meccanismo della cartolarizzazione sociale.


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