Il Quirinale è l’ultima occasione per Berlusconi. Lo sa lui, lo sanno i suoi collaboratori, lo sa la coalizione. Se non dovesse conquistare il Colle (cosa che molto probabilmente non succederà), potrà finalmente ritirarsi dopo quasi trent’anni di carriera politica, e farlo in maniera dignitosa. Quindi che si aprano le danze: Silvio Berlusconi è pronto a correre per diventare il nuovo presidente della Repubblica, o almeno per provarci. E non accetta i dubbi che alcuni come Matteo Salvini negli ultimi giorni possono aver espresso. Il programma è stato definito e ormai non si cambiano più le carte in tavola. Anche a costo di dover andare a elemosinare i voti da PD e Italia Viva. Voti che, a dirla tutta, potrebbero arrivare se dietro al nome di Berlusconi in realtà ci fosse una candidatura nascosta.
Berlusconi al Quirinale e lo spettro di Gianni Letta
Non si esclude infatti che quella di Berlusconi possa essere solamente una candidatura di facciata. D’altronde nessuno crede che abbia realmente qualche possibilità di vincere. Quasi sicuramente nemmeno lui. Sarà però una buona occasione per chiudere il capitolo e, sopratutto, spianare la strada a un altro nome che potrebbe avere l’approvazione non solo del centrodestra, ma anche quella del Partito Democratico, di Italia Viva e di parte del M5S: Gianni Letta. Il suo spettro sta diventando sempre più reale e ingombrante. Molto più dei nomi usati come specchietti per le allodole come quelli di Casellati, Pera o Casini. Gianni Letta, storico braccio destro di Berlusconi, quindi, potrebbe non solo essere il “piano B” ufficiale, ma addirittura il vero “piano A”. Anche perché per quanto possa sembrare possibile riuscire a convincere Renzi e i suoi ad appoggiare Berlusconi, non si può dire lo stesso di PD e M5S. La speranza di riuscire a ottenere i 505 voti necessari, quindi, si allontana inevitabilmente.
Tra chiamate varie e incontri, si dice che manchino almeno 50 voti all’appello. Almeno. Proprio per questo secondo i retroscena Berlusconi, nonostante voglia dimostrare ferma convinzione nella sua candidatura, si sta prendendo tempo per decidere. Non si esclude, infatti, che comprendendo la mancanza di voti, a un certo punto decida di evitarsi un’uscita di scena indecorosa. E magari quello potrebbe proprio rivelarsi il momento di Gianni Letta, che così garantirebbe non solo la presenza del centrodestra al governo, ma permetterebbe anche di mantenere Mario Draghi a Palazzo Chigi.
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Berlusconi e la telefonata con Salvini
“Io continuo ad andare avanti, non esistono altre candidature nel centrodestra. Mi chiamate Salvini?”. Berlusconi non ha preso bene i dubbi di Matteo Salvini e soprattutto la dichiarazione di una “proposta convincente” che potrebbe aver superato la candidatura del Cavaliere al Quirinale. Così si sono attivati tutti i canali diplomatici per far rientrare l’allarme, tanto che alcuni fedeli hanno dichiarato esserci stato solamente un “incidente di percorso”, mentre altri lo hanno definito un “pezzo di strategia di logoramento nei confronti del presidente”. In ogni caso, un contatto diretto tra i due alla fine c’è stato. Si parla infatti di una telefonata, un “lungo e cordiale colloquio” concluso con il sostanziale appoggio della Lega nei confronti di Berlusconi, e quindi anche la conferma degli accordi già presi.
E’ ovvio, però, che il centrodestra non stia navigando in acque tranquille. Ma come riporta Tommaso Labate su Il Corriere della Sera, incidente o meno, Berlusconi è convinto di voler andare avanti. Nonostante tutto. Nonostante tutti. Anche se pare non far altro che giocarsi una partita allo specchio. Partita che nessuno sa come potrebbe concludersi. Una cosa, però, sembra essere certa: “Questa volta è l’ultima ballata”. >> Tutte le notizie di UrbanPost