Probabilmente chi tra i nostri lettori ha viaggiato in aereo in questi primi scorci del 2024 se ne sarà già accorto: i rincari delle tariffe si fanno già sentire e, rispetto al 2023, che a sua volta ha visto un incremento del 32% rispetto all’anno prima, gli incrementi sono o saranno nell’ordine: del 30, del 20 e del 10%, a seconda del periodo, rispetto allo scorso anno. Le ragioni, evidentemente, non sono dettate da mera speculazione, quantomeno non in misura maggiore di quanto incidano la congiuntura geopolitica, l’inflazione e, conseguente a tutto ciò, il rincaro dei carburanti. Su quest’ultimo punto, naturalmente, pesano non poco le sanzioni al gas e al petrolio russo. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’indagine del Corriere della sera
Lo studio condotto per settimane condotta dal Corriere della sera, che ha preso in esame tutti i prezzi messi in vendita su ogni tipo di volo — operato da vettori tradizionali o low cost — sul segmento nazionale e internazionale, in classe Economy, includendo le tasse aeroportuali ed escludendo gli extra come l’imbarco prioritario, la scelta del posto, il bagaglio in stiva. In accordo con le risultanze di tale studio, dunque, tra gennaio e marzo 2024 si registrerà un rialzo di oltre il 30% rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso. Ad aprile i prezzi saliranno del 20% rispetto allo scorso anno, mentre a maggio aumenteranno del 10%. (Continua a leggere dopo la foto)
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Italia maglia (quasi) nera
Il nostro Paese sale sul poco ambito podio tra le nazioni europee, superati soltanto dalla Grecia, dei rincari più ingenti. Nelle rotte interne la situazione è affatto dissimile: particolarmente costosi i voli per la Sardegna e la Sicilia. Alcune tratte hanno superato i 500 euro per passeggero, in classe economica. Inoltre – e questa è una criticità comune a molti vettori – Michael O’Leary, Ceo del gruppo Ryanair, punta il dito anche contro Boeing perché non riesce a ricevere i modelli 737 Max 8200 che attende: a fine giugno, se va bene, saranno una quarantina, contro i 57 programmati. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ryanair in guerra con le Online travel agency
Continuiamo a parlare di Ryanair, “progenitrice” di tutte le compagnie low cost, che ha annunciato politiche aziendali meno convenienti per il viaggiatore. Insomma, difficilmente troveremo ancora i mitici biglietti a 9,99 euro e offerte del genere. Peraltro, già da mesi, la compagnia irlandese è in aspra polemica, proprio circa i prezzi dei propri biglietti: l’abnorme incremento dei prezzi dei voli, con rincari addirittura sino al 180% laddove si prenoti da smartphone o pc attraverso le varie agenzie di viaggio online, ha infatti scatenato la “guerra” tra Ryanair e i siti cosiddetti aggregatori delle offerte di cui anche noi ci siamo occupati. Ancora una volta il Corriere della sera ha cercato di fare chiarezza e, analizzando decine di opzioni, ha dunque scoperto che i voli nazionali e intra-europei risultano effettivamente più cari su buona parte delle Online travel agency (Ota) rispetto a quanto è possibile pagare sui siti web delle compagnie.
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