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Cingolani: «Bolletta elettrica in aumento del 40%», i motivi del rincaro

13/09/2021 17:26 - Aggiornamento 13/09/2021 17:33

“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40%, queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle”. Lo prevede il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a Genova durante un convegno organizzato dalla Cgil. “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”, ha detto l’accademico.

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Cingolani: «Bolletta elettrica in aumento del 40%»

Bolletta elettrica in aumento. Rincari di cui aveva scritto Jacopo Giliberto sul “Sole 24 ore”, sottolineando che tale stangata non è da attribuirsi al “solito petrolio”: “Bisogna guardare come si è spostato l’asse del settore energetico, e in particolare le speculazioni internazionali sul metano e sulle emissioni Ets di anidride carbonica, il gas accusato di scaldare il clima”. Per questo c’è grande attesa per le decisioni che prenderà il governo Draghi per addolcire i mercati. “Secondo Francesco Gracceva, ricercatore dell’Enea che coordina l’analisi trimestrale, fattori climatici, l’incremento del Pil (+17%) e della produzione industriale (+34%) hanno determinato una crescita della domanda di energia del 24% e delle emissioni di anidride carbonica (+25%), con ripercussioni sulla transizione energetica nel nostro Paese e sui costi”, spiega Giliberto nel suo articolo.

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Stangata senza precedenti: il motivo del rincaro

Secondo le prospettive tra l’altro in aumento a partire dal 1° ottobre anche le bollette del gas, che potrebbero crescere oltre il 30%. Altro grave colpo per i consumatori e le imprese. Specie quelle che per le cui produzioni è richiesto un alto consumo di energia: lavorazione dei metalli, l’industria cartaria, la produzione del vetro, la ceramica, per esempio. In allarme anche i piccoli negozi con banchi surgelatori e le celle frigorifere, ma in generale quelli che hanno un’alta climatizzazione. In aumento anche il prezzo del carburante: la benzina costa in media 1,65 euro al litro, di cui 62 centesimi di costo industriale e 1,03 euro di disincentivo fiscale. Il gasolio 1,50 euro al litro di cui 61 centesimi di costo industriale e 89 centesimi di fisco. Ma anche in questo caso è inesatto puntare il dito contro il petrolio, che rappresenta soltanto un terzo del prezzo finale. Leggi anche l’articolo —> Verso lo stop di Quota 100, ma Salvini si oppone: “Faremo le barricate per difenderla”

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