“Il governo dei migliori”? “Dei migliorabili”, osserva ‘Dagospia’, che rilancia la notizia del figlio di Bruno Tabacci, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e braccio destro del premier, assunto nel colosso della “Difesa Leonardo” con uno stipendio inferiore a 100mila euro. Per il quotidiano “Domani”, la decisione è figlia dell’Ad Alessandro Profumo e del suo entourage. Il “soffritto di interessi”, come svela il sito di Roberto D’Agostino, avrebbe fatto infuriare non poco l’integerrimo Mario Draghi, che non era stato informato dell’offerta di lavoro. “A palazzo Chigi a qualcuno sono girati – e molto – gli zebedei”, si legge nel ‘Dago Report’, che svela pure un altro retroscena.
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Bruno Tabacci, il figlio assunto in Leonardo: “Soffritto di interessi”, il retroscena ‘Dagospia’
Leonardo, il nostro colosso degli armamenti, qualche giorno fa ha assunto Simone Tabacci. Il quotidiano “Domani” ha scoperto che si tratta non di un Tabacci qualunque, ma del figlio di Bruno, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che ha deleghe fondamentali per la programmazione economica del governo Draghi.
“Il conflitto d’interesse”, come spiega ‘Dagospia’, è “triplice”: “Non solo Tabacci padre è onorevole di Centro democratico e tra i principali consiglieri economici di Draghi di cui è amico personale dai primi anni ‘80, come lui stesso ha raccontato, ma quattro mesi fa ha ottenuto dal premier anche le deleghe alle politiche aerospaziali italiane. Un comparto fondamentale per l’ex Finmeccanica. Curato dalla divisione dove è stato assunto il figlio di Tabacci. Non a caso Saccodato, che la guida, è presidente del cda di Thales Alenia Space e vicepresidente di Mbda e Telespazio”. Stando ad alcune voci aziendali però la selezione del figlio del sottosegretario sarebbe avvenuta prima della caduta del Conte II, quando Tabacci non era altro che un semplice deputato.
Non è la prima volta che la carriera di Simone Tabacci si intreccia con gli affari politici del padre
“La vicenda dell’assunzione però, potrebbe mettere in dubbio la necessaria terzietà dell’azione di governo nei confronti di una multinazionale strategica, i cui vertici dipendono direttamente dall’esecutivo”, riporta ‘Dagospia’. Domani ricorda che non è la prima volta che la carriera di Simone Tabacci si intreccia con le faccende politiche riguardanti il padre. «Era il 2011 e Bruno, al tempo assessore del Bilancio a Milano della giunta Pisapia, fu tra i protagonisti del merge tra la Sea. Era l’azienda che controllava gli scali di Malpensa e Linate. E il fondo privato F2i che acquistò le quote del comune meneghino. Anche allora qualcuno alzò un sopracciglio quando si scoprì che Simone era dirigente di Alerion, una società partecipata dal fondo F2i. Le polemiche scemarono però subito, quando Alerion spiegò ai media che Tabacci junior collaborava con loro dal lontano 2001. Mentre l’assessore precisò: ‘Mio figlio ha una certa età e totale autonomia, io non mi sono mai occupato delle sue cose’». Sarà pure così, ma la vicenda del figlio di Tabacci rischia di mettere in discussione la credibilità del governo Draghi.
Sembra inoltre, scrive Dago, che ieri, verso ora di pranzo, Tabacci padre sia stato portato via da Palazzo Chigi in ambulanza. “Forse un calo di pressione o forse l’eccessiva gioia per il traguardo del figlio?”, si domanda un articolista di ‘Libero’. Leggi anche l’articolo —> Elsa Fornero arruolata da Draghi, cosa farà: «Mi avevano consigliato di non accettare»