«Chi sostiene l’esistenza di un Coronavirus più buono ha su di sé l’onere di provarla, così come – sosteneva il grande filosofo Bertrand Russell – se qualcuno afferma che tra la Terra e Marte orbita una teiera di porcellana spetta a lui dimostrare la sua ipotesi e non al mondo scientifico smentirla. Ripetiamo: non stiamo dicendo che un virus “più buono” non esiste. Semplicemente che non esiste alcuna prova della sua esistenza. Questo dal punto di vista scientifico chiude al momento la questione», così Roberto Burioni in un articolo pubblicato un’ora fa su ‘Medical Facts‘.
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Burioni “Medical Facts”, Covid: «Non esiste nessuna prova di un virus più buono»
«È innegabile che nei mesi scorsi la situazione è molto migliorata: per giustificare questo cambiamento è indispensabile immaginare una variante virale meno aggressiva? No», ha proseguito il virologo Roberto Burioni, che ha portato poi un paragone per rendere più chiara la situazione: «Pensate a una bomba sganciata da un aereo, che in un caso cade in un prato dove delle famiglie stanno consumando un picnic, in un altro caso in una zona fortificata occupata da soldati all’interno di bunker. La stessa identica bomba farebbe gli stessi danni? Ovviamente no. Ed è quello che è accaduto nel nostro Paese: in primavera il virus ha circolato soprattutto in popolazioni molto vulnerabili, in ospedali e residenze per anziani; nelle settimane più recenti nelle discoteche, frequentate soprattutto da giovani in perfetta salute. La cosa importante da ricordare è che, con misure senza precedenti che hanno visto ognuno di noi (nessuno escluso) come protagonista, siamo riusciti a far abbassare la testa al virus. Abbiamo così creato un bunker anche intorno ai soggetti più fragili».
Ci sono momenti in cui è importante essere chiari su alcuni punti fondamentali. Oggi Roberto Burioni fa chiarezza…
Pubblicato da Medical Facts di Roberto Burioni su Domenica 6 settembre 2020
Cosa ci aspetta nei prossimi mesi: «Dipende solo e solamente da noi», l’invito a non abbassare la guardia
«In primavera, a causa dell’emergenza, moltissimi casi non venivano diagnosticati, mentre fortunatamente oggi riusciamo a intercettarne la maggior parte; infine anche se non abbiamo un farmaco risolutivo i medici hanno imparato a trattare meglio i pazienti che soffrono meno complicazioni a causa della stessa identica infezione», ha spiegato l’esperto, che ha sottolineato: «Tutti i virus respiratori nei mesi estivi si trasmettono di meno, e questo Coronavirus potrebbe non aver fatto eccezione». Resta importante non abbassare la guardia: «Quello che accadrà nei prossimi mesi, fino a quando non avremo vaccini efficaci o test rapidissimi e affidabili (ne parleremo presto) a cambiare drammaticamente la situazione, dipende solo e solamente da noi. (…) Possiamo riportare in gabbia la tigre che ha rimesso la testa fuori», ha concluso. Leggi anche l’articolo —> Covid, il bollettino di oggi: 1.695 nuovi casi, +1.095 attuali positivi