Caro carburanti e sciopero autotrasportatori – La spesa degli italiani è a rischio a causa dell’aumento esponenziale della benzina e delle manifestazioni generalizzate che potrebbero iniziare già a partire dalla prossima settimana. A lanciare l’allarme Unatras, il coordinamento unitario dell’autotrasporto che raccoglie CNA Fita e sei altre sigle del settore, che in una lettera indirizzata al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha sottolineato le gravi criticità che quotidianamente affronta il settore. Si chiede all’esecutivo una pronta risposta entro il prossimo 17 febbraio.
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Caro carburanti e sciopero degli autotrasportatori: rischio supermercati vuoti
“L’autotrasporto anche in questa fase di emergenza sanitaria ha dimostrato di essere determinante e per questo ha necessità di avere la giusta attenzione anche a beneficio dell’intero sistema Paese”. Queste le parole di Unatras, il gruppo dell’autotrasporto che raccoglie CNA Fita e sei altre sigle del settore, in una lettera fatta avere al ministro Giovannini. Serve una convocazione urgente per affrontare definitivamente le condizioni che impattano negativamente sullo svolgimento delle attività connesse all’autotrasporto e che “non possono essere affrontate in riunioni con numerosi partecipanti ai quali viene dato lo spazio di intervento di soli tre minuti”.
Nella lettera pubblicata sul sito ufficiale di Unatras si legge: “Siamo un settore che per affrontare la competizione con i vettori esteri e la perdurante crisi ha estrema necessità di avere garanzie per il futuro, non ultime quelle relative alla riproposizione per il prossimo triennio del fondo per l’autotrasporto e sul tema dei SAD (Sussidi ambientalmente dannosi) relativamente al rimborso accise”. E ancora: “Il PNRR non è lo strumento adatto per assicurare un’adeguata dotazione finanziaria costante e duratura per incentivare la transizione ecologica del settore”, scrivono.
Diffuso malcontento: cosa chiede Unatras al governo
Unatras nella lettera parla di «diffuso malcontento», facendo capire che la situazione è allarmante. “Siamo fiduciosi che tra le priorità per riorganizzare positivamente e far rinascere il Paese, vi sia anche l’idea di un nuovo percorso per il comparto dell’autotrasporto e per iniziare a costruirlo insieme, rimaniamo in attesa di una Sua cortese ed urgente convocazione”, si legge nelle battute conclusive della missiva. In caso contrario la via praticabile è quella dello sciopero.
Una protesta che svuoterebbe gli scaffali dei supermercati sparsi sul territorio italiano. Anche perché oltre l’80% delle merci nel nostro Paese viaggia su gomma. Rischio paralisi? È quanto paventa “Qui Finanza”, tra i primi a riportare la notizia: “L’aumento vertiginoso del costo delle materie prime si è tradotto in bollette salate di gas e luce per le famiglie italiane e in prezzi record ai distributori di carburante, anche oltre il 25% rispetto all’anno scorso. Per il gasolio, ma anche per l’additivo AdBlue dei veicoli di ultima generazione e per il Gnl, il gas naturale liquefatto, le aziende stanno spendendo oltre 535 milioni di euro in più”. Unatras chiede un intervento urgente che stemperi la tensione favorendo le condizioni per una soluzione dei problemi attraverso:
– i provvedimenti economici di sostegno alla categoria. Quali crediti di imposta per i maggiori costi sostenuti per i carburanti, attingendo dal ‘tesoretto’ che ha incassato il Fisco sull’Iva pagata per le accise;
– la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico per l’aumento del gasolio;
– la ripubblicazione aggiornata da parte del MIMS dei costi di esercizio che gravano sugli autotrasportatori;
– l’apertura del tavolo di lavoro permanente sulle regole di settore per un’analisi approfondita.
L’augurio è che si apra presto dunque un confronto col governo Draghi. Leggi anche l’articolo —> Green Pass rafforzato sul lavoro: dal 15 febbraio scatta per over 50
(Foto di repertorio)