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Vita e morte di “Superman”, il documentario su Christopher Reeve al Sundance 2024 (VIDEO)

22/01/2024 13:55 - Aggiornamento 22/01/2024 21:30

L’emoziante documentario su Christopher Reeve al Sundance 2024 – Una standing ovation ha accolto un nuovo, potente docufilm che guarda alla vita della star di “Superman” prima e dopo il suo incidente. Super/Man: The Christopher Reeve Story presenta la storia di coraggio e determinazione di dell’attore che ha dato vita all’iconico personaggio di Superman. Una storia intima nella quale la voce narrante di Christopher Reeve racconta la lotta contro la malattia, contro la disperazione. Reeve, scomparso nel 2004, fu reso tetraplegico da una tragica caduta da cavallo. Visse la sua malattia con coraggio ma, sulle prime, la sua richiesta fu quella di “lasciarlo andare”. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Il docufilm su Christopher Reeve: prima e dopo l’incidente

Il racconto dei figli di Reeve, che nel video che abbiamo pubblicato sono intervistati da Hollywood Reporter, è centrale in “Super/Man: The Christopher Reeve Story”, in programma al Sundance Film Festival 2024, che si svolge dal 18 al 28 si gennaio a Park City e Salt Lake City, nello Utah. Il docufilm, diretto da Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, presenta raccolta intima di filmati home video e nuove interviste con i tre figli di Reeve e gli attori che lo hanno conosciuto. Reeve, morto nel 2004 all’età di 52 anni, è la stessa voce narrante di gran parte del film: le sue parole sono state estrapolate dalle due versioni audiolibro delle sue memorie. Il 27 maggio 1995 è la data infausta che cambiò il suo destino, avviato verso una carriera eccelsa. Cadde da cavallo a Culpeper, in Virginia, in una gara di salti a ostacoli. Sbalzato di sella, sbatté la testa sulle barriere. Da allora iniziò il calvario: riportò una lesione del midollo spinale con conseguenze terribili, che lo costrinsero a usare per sempre una sedia a rotelle. (Continua a leggere dopo la foto)
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Christopher Reeve, le sue due vite

Il film si sposta avanti e indietro dalla carriera iniziale di Reeve alle conseguenze del suo incidente: la vita prima e dopo. Durante il suo periodo in ospedale, Reeve era “incapace di evitare di i pensieri più oscuri” con allucinazioni che offuscavano il suo stato mentale, incapace di muoversi sotto il collo, il tutto è raccontato nel docufilm. Le sue prime parole lucide furono rivolte alla moglie Dana: “Forse dovremmo lasciarmi andare“. Lei ha risposto: “Sei ancora te e ti amo”, come leggiamo su The Guardian. La volontà di ferro e l’amore dei familiari lo hanno, tuttavia, ben presto reso un uomo nuovo, capace di convivere con la disabilità e iniziare una nuova vita, spesa proprio per sensibilizzare sul tema, attraverso la Christopher Reeve Paralysis Foundation. Il racconto dei figli illustra questa nuova figura del padre “attivista” e cita testualmente: “L’America non lascia che i suoi cittadini bisognosi si arrangino da soli”, come disse in un memorabile discorso alla Convention Nazionale Democratica nel 1996. “Avevo bisogno di rompermi l’osso del collo per imparare alcune di queste cose”, dice lo stesso Reeve, come si può ascoltare. Dopo aver sviluppato un’infezione nel 2004, Reeve è morto poco dopo. (Continua a leggere dopo la foto)
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La carriera cinematografica di Christopher Reeve

Dopo il primo capitolo uscito nel 1978, Christopher Reeve è tornato a indossare il mantello di Superman anche nei film successivi, prima nel 1980 con Superman II, poi nel 1983 con Superman III e infine nel 1987 con Superman IV. Si tratta di una vera e propria saga cinematografica che ha gettato le basi per il mito immortale di Christopher Reeve. Ma anche altri film lo hanno visto valido interprete, uno su tutti: “Quel che resta del giorno” (1993) con Anthony Hopkins ed Emma Thompson, e “Ciao Julia, sono Kevin”, in cui recitava al fianco di Michael Keaton. Nonostante gli ultimi due capitoli di Superman non fossero riusciti ad avere incassi all’altezza delle aspettative, la carriera di Reeve era, dunque, lanciatissima.
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