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Antonio Ciontoli intervistato da Selvaggia Lucarelli in tv, ira famiglia Vannini: «Un’indecenza»

20/01/2021 18:13 - Aggiornamento 20/01/2021 18:21

Omicidio Marco Vannini: Antonio Ciontoli è stato intervistato da Selvaggia Lucarelli a L’Ultima Difesa, su Discovery +. Fatto che non è certo passato inosservato e che da giorni sta sollevando non poche polemiche. Ad essere contestato da gran parte dell’opinione pubblica il fatto che venga dato spazio in tv a colui che, anche in secondo grado, è stato giudicato il responsabile della morte del bagnino di Cerveteri.

Ciontoli esplose un colpo di pistola a bruciapelo, ferendo il fidanzato di sua figlia la sera del 17 maggio 2015, nella sua abitazione a Ladispoli. Marco Vannini, come sappiamo, è morto dopo ore di agonia, perché volutamente soccorso in ritardo da Antonio Ciontoli e dai suoi familiari, presenti in casa al momento dello sparo. Una vicenda che ha suscitato – e continua a farlo – molto sdegno. Per il contorto iter giudiziario intrapreso, le blande sentenze, l’annullamento di quella di secondo grado passata per un Appello bis, e che adesso aspetta l’ultima parola della Cassazione. Si aggiunga il balletto di reticenze e traballanti ‘verità’ fornite dagli imputati, che ha altresì alimentato l’avversione di tanti nei confronti della famiglia Ciontoli.

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L’intervista di Selvaggia Lucarelli ad Antonio Ciontoli

“Perché, secondo lei nei suoi confronti c’è una ferocia che non è paragonabile a quella che c’è nei confronti di altri?”, ha chiesto la Lucarelli ad Antonio Ciontoli. “Beh, il mio comportamento è odioso, è stato odioso, è stato bruttissimo e per questo voglio e devo assolutamente pagare”, ha risposto lui. “Moralmente condannabile?”, e Ciontoli: “Soprattutto moralmente condannabile”.

Intervista, questa, molto contestata dalla famiglia Vannini. La mamma di Marco, Marina Conte, ha infatti commentato stizzita lo spazio che la piattaforma Discovery+ ha dedicato all’uomo che ha tolto la vita a suo figlio e, ad oggi, è ancora impunito.

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L’ira della mamma di Marco Vannini

“Poiché si sta parlando di una intervista televisiva ad Antonio Ciontoli, molti mi chiedono perché questo signore continui a godere di ampie protezioni e, soprattutto, come sia consentito (trasmettendo ai nostri giovani un messaggio terrificante) ad un condannato per omicidio di andare in televisione a spargere lacrime tardive e non sincere, invece di andare a scontare la sua pena”.

Discovery+ ha mandato in onda l’intervista in oggetto lo scorso 16 gennaio. Al riguardo la signora Marina ha aggiunto parole trasudanti profonda indignazione. “Rispondo (a tutti e pubblicamente, per non ritornare più sull’argomento): non lo so. Le nostre leggi sono queste, dobbiamo rispettarle e Ciontoli può andare dove vuole e chi vuole (secondo le proprie intenzioni, valutazioni e convenienze) può ospitarlo”.

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È giusto che si sappia, che io (tramite il mio avvocato, che immediatamente comunicò uno sdegnato rifiuto) fui invitata a partecipare a quell’intervista per ‘confrontarmi’ con Antonio Ciontoli. Avete capito bene: avrebbero voluto che partecipassi ad un ‘confronto’ con l’assassino di mio figlio! Ma questa indecenza non è stata sufficiente: mi hanno anche negato la possibilità di replicare. Non ho commenti da fare, aspetto fiduciosa la prossima e definitiva sentenza della Cassazione”. Potrebbe interessarti anche —> Marco Vannini processo: Martina Ciontoli sotto accusa ma i suoi avvocati passano al contrattacco