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«Coronavirus, il contagio sta rallentando in Italia»: risultati rassicuranti da un recente studio

14/03/2020 12:51 - Aggiornamento 14/03/2020 12:55

Coronavirus Italia. Risultati rassicuranti arrivano da uno studio di Enzo Marinari, professore di fisica teorica alla Sapienza, Enrico Bucci della Temple University, Giuseppe De Nicolao dell’Università di Pavia e Giorgio Parisi dei Lincei. Il contagio da Covid-19 sta rallentando nel nostro paese. Secondo i dati aggiornati al 12 marzo relativi a Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Marche, ci sarebbe un leggero calo. All’Ansa il dottor Marinari ha spiegato: «Si tratta di un primo rallentamento generale dei tempi di raddoppio del contagio, ovvero un aumento del numero di giorni in cui si raddoppiano ricoverati, ricoverati in terapia intensiva e morti. Nelle fasi iniziali dell’epidemia era pari a circa 2,5 giorni, mentre ora è salito a 3-4 giorni».

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«Coronavirus, il contagio sta rallentando in Italia»: risultati rassicuranti da un recente studio

«È troppo presto per dire che questo sia un effetto del lockdown; appare piuttosto un risultato compatibile con l’inizio della presa di coscienza da parte della popolazione, che almeno in parte ha iniziato ad applicare misure di buon senso», ha proseguito il professore di fisica teorica alla Sapienza. Secondo lo studio il rallentamento del contagio è più vistoso nelle regioni in cui l’epidemia è in fase iniziale, ossia Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, che hanno un tempo di raddoppio pari a 4 giorni.

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«In Lombardia invece è pari a 3 giorni: il rallentamento è dunque minore e non sappiamo quanto il dato sia influenzato degli effetti saturativi del sistema sanitario», ha proseguito il ricercatore. Per ridurre al minimo i margini di incertezza, i ricercatori si stanno concentrando sulle analisi del numero di decessi. Anche in tal senso abbiamo da sperare. Secondo la ricerca il tempo di raddoppio complessivo è passato dagli iniziali 2,4 giorni a 3,4 giorni.

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«Il ritardo va di pari passo con la distanza geografica suggerendo che il contagio sia iniziato in Lombardia per poi diffondersi nelle Regioni più lontane…»

Nello studio di Enzo Marinari, Enrico Bucci, Giuseppe De Nicolao e Giorgio Parisi, è stato poi fatto un confronto tra le curve dei decessi nelle varie regioni, che ha messo in luce il ritardo dei vari focolai epidemici rispetto a quello lombardo. L’Emilia Romagna è indietro di 7-8 giorni, il Veneto di 14 giorni, il Piemonte di 15-16 e le Marche di 16 giorni. «Il ritardo va di pari passo con la distanza geografica suggerendo che il contagio sia iniziato in Lombardia per poi diffondersi nelle Regioni via via più lontane. In accordo con l’ipotesi di un’epidemia partita da un’unica sorgente!», ha spiegato il professor Marinari. Bisognerà attendere i prossimi giorni per capire se gli effetti delle misure restrittive del governo si stanno rivelando efficaci.

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