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Coronavirus Italia ipotesi lockdown nelle grandi città, Di Maio: «In arrivo nuovo Dpcm»

31/10/2020 13:20 - Aggiornamento 31/10/2020 13:21

Se il governo non ha ancora decretato la chiusura totale è perché «vogliamo vedere gli esiti delle misure del Dpcm». A dirlo la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha precisato: «Ora vedremo come va la curva. Il lockdown non è una misura facile, può avere effetti negativi sull’economia e deve essere supportato dai dati scientifici che lo rendono improcrastinabile. È l’estrema ratio». In realtà, come spiega ‘Fanpage’ l’ipotesi di un lockdown, almeno mirato si fa sempre più presente, soprattutto nelle grandi città, dove il Covid-19 in queste ultime ore è tornato a colpire duro. Nella lista dei centri a rischio, scrive oggi il “Corriere della Sera”, ci sarebbero Milano, Napoli, Roma, Torino e Bologna.

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Coronavirus Italia ipotesi lockdown nelle grandi città, Di Maio: «In arrivo nuovo Dpcm»

Ad anticipare che è in arrivo un nuovo dpcm Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri ha spiegato che l’esecutivo è al lavoro incessantemente per studiare delle misure ad hoc per contenere il contagio. I provvedimenti saranno senza dubbio più severi. L’esponente del Movimento 5 Stelle, in occasione della festa del Foglio, lo ha sottolineato: «Dobbiamo capire se anticipare le mosse per evitare che la curva peggiori». E c’era da aspettarselo: secondo il bollettino di ieri diffuso dal Ministero della Salute, sono 31.084 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Italia. Nuovo record negativo per il nostro paese con oltre 215mila tamponi effettuati. 199 i decessi; in aumento anche il numero dei ricoveri in terapia intensiva. Le regioni con più nuovi positivi, stando al bollettino di ieri, Lombardia, Campania, Veneto, Toscana.

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Richeldi: «Numeri della pandemia preoccupanti»

Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico, ha spiegato in un’intervista al “Sole 24 Ore”: «I numeri della pandemia in Italia sono preoccupanti, ma possiamo ancora provare a gestire l’urto. Se i numeri saranno ingestibili, allora dovremo pensare a misure più decise a livello nazionale, non un lockdown come quello di marzo ma a un intervento sostenibile a medio termine. L’inverno è lungo e non si può escludere che poi ci sia anche una terza ondata di Covid». Leggi anche l’articolo —> Covid, Monaco: «Non si decida chi ricoverare in base all’età. Lo Stato non ci lasci soli»