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Coronavirus Italia, riapertura graduale in due step: quando si potrà uscire

08/04/2020 09:16 - Aggiornamento 08/04/2020 16:45

Coronavirus Italia riapertura. Sono oltre 80.000 i morti da Covid-19 nel mondo. Il dato sconcertante riportato dalla Johns Hopkins University fissa al momento il numero dei decessi a 81.103 e 1.413.415. i contagiati. Tra i paesi più sofferenti, colpiti dall’epidemia l’Italia, che conta 94.067 positivi. Nelle ultime 24 ore 1.555 guariti, per un totale di 24.392, e 604 vittime. Le persone decedute da noi sono in totale 17.127. Un ultimo bollettino quello della Protezione Civile, che però dà speranza. Per il quarto giorno consecutivo è in calo il numero dei ricoveri in terapia intensiva. Il professor Giovanni Rezza (Iss) ha sottolineato: «Finalmente sembra si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi: dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo».

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Coronavirus, riapertura graduale in due step

Sembra che il peggio sia passato, così l’Italia, con le dovute cautele, si avvia alla 2° fase, che sarà costituita da due step: ambedue saranno all’insegna della prudenza, proprio per far sì che non risultino vani gli sforzi fatti finora e le misure di distanziamento sociale; e della gradualità, vale a dire un ritorno alla normalità progressivo, che contempli ancora il metro di distanza e l’uso delle mascherine. Il primo step, dopo Pasquetta, riguarderebbe piccole aperture per le attività produttive, mentre il secondo, dopo il 4 maggio, andrebbe ad interessare altre attività, come parrucchieri, estetisti et similia (anche se qualcuno auspica che questi ultimi possano tornare al lavoro già dopo il 12 aprile). Fondamentale in questa fase 2.2 la rimodulazione delle norme comportamentali. Una rieducazione alle uscite. Che vuol dire? Significa, ad esempio, che non si potrà più andare ad un negozio super affollato e che dall’estetista sarà necessario recarsi su appuntamento. Questo è quanto sembra sia emerso nel corso del vertice tra il premier Conte e i tecnici in vista della scadenza del Dpcm. Un orientamento col ‘freno a mano tirato’ che coinvolge l’Italia intera proprio per rilanciare l’economia del paese, evitando il collasso dei nosocomi.

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Perché proprio il 4 maggio?

Cosa dobbiamo aspettarci? Il giorno dopo Pasquetta, se i dati continueranno a confermarsi tali, si potrebbe assistere ad una minima riapertura delle attività produttive. Contro il virus non è stato trovato un vaccino, dunque gli spostamenti fuori casa potrebbero essere consentiti ma tra mille precauzioni. Non prima di maggio si potrà riprendere a correre nei parchi, un’abitudine che potrebbe tornare appunto nel secondo step della fase 2, previsto dopo il 4 maggio. Perché proprio questa data? Per un motivo ben preciso: “come per Pasqua, quando verranno aumentati i controlli di polizia e alcune Regioni stanno ipotizzando di chiudere intere zone agli ospiti che arrivano da fuori, c’è la necessità di evitare un ‘esodo’ nei weekend del 25 aprile e del 1 maggio”, si legge su ‘Repubblica’, che mette nero su bianco i timori del Governo Conte bis.

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