Vai al contenuto

Coronavirus, virologo Palù: «Destinato a durare… Il sospetto che non sia naturale non è eresia»

05/08/2020 17:58 - Aggiornamento 05/08/2020 18:00

Giorgio Palù, virologo dell’Università di Padova, attualmente impegnato in un libro dedicato al Coronavirus, ha rilasciato un’intervista a ‘La Stampa’, in cui ha detto la sua sul Covid e sulla possibile seconda ondata. Lex presidente della società europea di virologia ha dichiarato: «Il sospetto che il Sars-Cov-2 non sia naturale non è un’eresia. Contiene innesti che possono arrivare dagli animali, ma anche dall’uomo. Non va dimenticato che viene dalla Cina, che è stato taciuto per mesi con la disattenzione dell’Oms e che anche nel 2002 per Sars-Cov-1 i cinesi stettero zitti a lungo», ha spiegato in maniera schietta l’esperto.

leggi anche l’articolo —> Coronavirus, morto ex militare contagiato nel focolaio di Pisciotta in Cilento 

virologo palù

Coronavirus, virologo Palù: «Destinato a durare per generazioni. Il sospetto che non sia naturale non è eresia»

Sulla situazione attuale il virologo ha dichiarato: «Come nei fenomeni fisici la pandemia si sparge da est a ovest e da nord a sud, attenuandosi col caldo e riemergendo col freddo. È un coronavirus che infetta la specie umana destinato a durare per generazioni. Ha una mortalità del 3,8 per cento contando i positivi al tampone, ma dell′1,5 se si calcolano tutti i contagiati. Lo scenario probabile è che rimanga senza diventare più virulento, coesistendo con l’uomo fino al vaccino o a un farmaco specifico. Questo non vuol dire che possiamo dormire sonni tranquilli», ha detto fermo Palù.

virologo Palù

«Rispetto al virus iniziale di Wuhan quello che gira in Italia ha un’unica mutazione dimostrata che gli conferisce più contagiosità»

Rispondendo al professor Zangrillo del San Raffaele, che sostiene che il Coronavirus sia meno pericoloso oggi, Palù ha dichiarato: «Rispetto al virus iniziale di Wuhan, per la verità, quello che gira in Italia ha un’unica mutazione dimostrata che gli conferisce più contagiosità. Non sappiamo se successivi sviluppi lo abbiano reso meno virulento». Non bisogna abbassare la guardia: dobbiamo temere il cosiddetto ritorno dei contagi: «Si tratta di focolai che fanno crescere i numeri», ha evidenziato il virologo. Per questo «bisogna riempire di significato il prolungamento dello stato di emergenza», ha chiosato il professor Palù. Leggi anche l’articolo —> Coronavirus, infettivologa Chironna: «Al mare ammassati, come se il Covid non ci fosse. Ma siamo impazziti?»