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Covid, Antonella Viola: «Il governo smetta di prendere in giro gli Italiani sul vaccino»

22/10/2020 09:28 - Aggiornamento 22/10/2020 09:33

«Il Governo dovrebbe avere il coraggio di trattare gli italiani da adulti, smetterla di prenderli in giro e dire loro la verità, ovvero che il vaccino non è la soluzione finale e che non tornerà tutto alla normalità quando finalmente lo avremo, almeno non nell’immediato». Comincia così l’intervista all’HuffPost di Antonella Viola, professoressa Ordinaria di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP-Città della Speranza). L’immunologa ha parlato del tanto sospirato vaccino: «Prima di tutto non è vero che arriverà per dicembre, le prime dosi arriveranno forse verso aprile. Poi ad essere vaccinato sarà solo un numero limitato di persone. E in questo gruppo non rientrano i bambini perché attualmente non si stanno sperimentando dei vaccini adatti a loro». 

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Antonella Viola

Covid, Antonella Viola: «Il governo smetta di prendere in giro gli Italiani sul vaccino»

«Abbiamo dei mesi molto lunghi di fronte a noi, dobbiamo sopravvivere almeno fino a luglio 2021, quando l’estate ci darà di nuovo tregua, e abbiamo un unico modo per farlo: essere responsabili», ha dichiarato la professoressa Antonella Viola, che invita tutti i cittadini a «fare la propria parte», in altre parole ad «essere responsabili»: «Gli Italiani devono capire che quella che ci troviamo a vivere è una fase drammatica della storia, ma che la storia siamo noi. La partita è in mano nostra perché è vero che c’è un’epidemia in corso ma l’esito del Coronavirus dipende anche e soprattutto da come ci si comporta», ha detto ferma l’esperta.

Antonella Viola

«Lo Stato deve far sì che i trasporti vengano gestiti meglio, deve essere sicuro che nella scuola tutto funzioni, che nelle farmacie si trovino i vaccini anti-influenzali»

L’immunologa non ha risparmiato un affondo al governo: «Sebbene al singolo possa essere imputata parte della responsabilità dell’andamento della curva dei contagi, è anche vero che lo Stato deve agire. Deve far sì che i trasporti vengano gestiti meglio, deve essere sicuro che nella scuola tutto funzioni, che nelle farmacie si trovino i vaccini anti-influenzali. E deve colmare alcune falle, che sono diventate particolarmente evidenti in questo momento». L’attuale esecutivo avrebbe diverse colpe: «Prima di tutto, c’è stata la falla del tracciamento. Il meccanismo si è inceppato. Abbiamo puntato tutto su una tecnologia, Immuni, che non ha dato gli esiti sperati. Molti italiani non l’hanno scaricata. E così troppo spesso il contact tracing si fa ‘a mano’: al positivo si chiede ‘chi ha visto nelle ultime 48 ore? Dove è stato?‘. Capite bene che se risponde ‘in metro’ è molto difficile risalire ai suoi contatti. Con l’app sarebbe stato tutto più facile. Un’altra falla è quella della mancanza del personale medico-sanitario. È vero quando dicono che ‘hanno aumentato i letti’, ma un ospedale non è fatto solo di letti. Serve anche il personale», ha spiegato la professoressa.

Qualche parola infine sull’impennata dei contagi: «È una fase molto pericolosa. Il numero che però dobbiamo tenere sempre in considerazione è quello dei ricoveri, che non dipende dal numero dei tamponi effettuati quel giorno», ha concluso l’immunologa. Leggi anche l’articolo —> Crisanti Covid: «Il mio piano per evitare la seconda ondata ignorato dal governo»