Dati Covid Italia oggi 16 ottobre 2020 – bollettino diramato dal Ministero della Salute. In Italia nelle ultime 24 ore, si sono registrati 10.010 casi (391.611 il dato complessivo) e 55 morti, con il totale dei decessi che sale a 36.427. Purtroppo aumentano anche i ricoverati in terapia intensiva (638, +52 rispetto a ieri). I tamponi somministrati sono pari a 150.377. La regione più colpita dal Coronavirus resta la Lombardia con un incremento giornaliero di 2.419. Al secondo posto per numero di infezioni la Campania, seguita dal Piemonte.
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Covid Italia dati oggi 16 ottobre 2020, oltre 10mila contagi
Covid Italia dati oggi 16 ottobre 2016. Numeri tutt’altro che incoraggianti. Nell’ultimo bollettino, diramato dal Ministero della Salute, gli attualmente positivi in Italia sono 107.312. E si tratta del dato più alto dal 3 maggio scorso. Nelle ultime 24 ore si sono registrati ben 10.010 casi e 55 vittime. Al momento nel nostro paese sono 6.178 i ricoverati con sintomi (+382 rispetto a ieri). In aumento anche i pazienti in terapia intensiva: sono ben 638. Le persone in isolamento domiciliare sono 100.496. I guariti/dimessi nell’ultimo giorno sono 1.908. La Regione con più casi positivi nelle ultime 24 ore è la Lombardia che fa registrare un boom di nuovi contagi (+2.419), seguita da Campania (+1261), Piemonte (+821). Leggi anche l’articolo —> Coronavirus dati spiegati: perché si sta perdendo il controllo dell’epidemia in Italia
Coronavirus Italia, verso un nuovo lockdown? Speranza: «Nessuna decisione è stata assunta»
Cosa ci aspetta nei prossimi mesi? Verso un nuovo lockdown? Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto: «Nessuna decisione è stata assunta in questo momento. Leggo un’abbondanza di indiscrezioni, ma noi siamo qui e analizziamo tutti i dati, ci confrontiamo con le Regioni». E ancora: «Tra febbraio, marzo e aprile, l’Italia ha dimostrato di essere un grande Paese. Dobbiamo di nuovo avere la forza di piegare questa curva che preoccupa». Il virologo Fabrizio Pregliasco intervenuto a Radio 1 ha avanzato un’ipotesi: «Il coprifuoco dalle 22 potrebbe essere una soluzione iniziale di riduzione di quei contatti non essenziali. Nell’arco di 15 giorni potrebbero esserci i dati più preoccupanti, per cui servirà almeno un mesetto di tempo per valutare come vanno le cose». Leggi anche l’articolo —> Dalla Cina arriva il vaccino anti covid: il ‘BBIBP-CorV’ passa le prime fasi della sperimentazioni