Covid report Iss oggi. “Tre Regioni e province autonome sono classificate a rischio alto, a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati; 3 Regioni risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, una Regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Le restanti 15 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso”. Lo evidenzia il report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia, diffuso in anteprima dalle agenzie di stampa nella mattina di venerdì 4 febbraio 2022. (Continua a leggere dopo la foto)
Obbligo delle mascherine all’aperto fino al 10 febbraio: chi non deve indossarle
Covid report Iss oggi: scende il tasso di occupazione delle terapie intensive e calano anche i ricoveri in area medica
Diminuiscono anche le “allerte”, segnale che la quarta ondata generata dalla variante Omicron del coronavirus sta rientrando. “Dieci Regioni e province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Una Regione riporta molteplici allerte di resilienza”, precisa l’Iss. Continuano a scendere i tassi di occupazione delle terapie intensive e dei ricoveri in area medica. Il primo “è al 14,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 3 febbraio) contro il 16,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio).
Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 29,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 3 febbraio) contro il 30,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio)”. E’ quanto emerge dal report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia. (Continua a leggere dopo la foto)
Green Pass illimitato per chi ha la terza dose e non solo, oggi il Cdm: le possibili novità
“Diminuiscono i casi non associati a catene di trasmissione”: la pandemia sta tornando sotto controllo
Il report Iss di oggi evidenzia inoltre il calo dei nuovi casi non associati a catene di trasmissione (553.860 contro 652.401 della settimana precedente). “La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti – si legge – è in leggera diminuzione (17% contro 18% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% contro 38%) ed anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% contro 45%)”.