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Caso di Denise Pipitone, il gip Marsala archivia l’indagine: la rabbia della madre Piera Maggio

21/12/2021 09:34 - Aggiornamento 21/12/2021 10:00

“Chi ha rapito Denise” Pipitone “deve sapere che non finirà mai e che presto o tardi scopriremo la verità. Denise, da 17 anni, viene rapita ogni giorno…”. Così su Facebook Piera Maggio, la mamma della piccola scomparsa a settembre del 2004 da Mazara del Vallo. La donna ha commentato in questo modo la decisione del gip di Marsala di archiviare le nuove indagini sul caso, accogliendo la richiesta della Procura. Tuttavia per il Gip archiviare “non significa ‘abbandonare’ ogni speranza o concreta possibilità di far luce sull’andamento dei fatti”. Semmai, per loro, l’opposto.

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Denise Pipitone

Caso di Denise Pipitone, il gip Marsala archivia l’indagine: la rabbia di Piera Maggio

“Come sottolineato dai pm all’udienza camerale è interesse della Procura e, aggiunge questo giudicante, è interesse della magistratura nel suo insieme perseguire la verità e continuare a indagare (o consentire lo svolgimento di ulteriori indagini) laddove, auspicabilmente, emergano ulteriori elementi suscettibili di approfondimento investigativo, per comprendere cosa sia accaduto Denise e perseguire penalmente i responsabili del suo sequestro. Ciò che potrà essere certamente fatto attraverso una riapertura delle indagini laddove si appalesi l’esigenza di nuove investigazioni”, si legge nel provvedimento di 30 pagine riportato da «Adnkronos». Dopo l’assoluzione ormai definitiva della sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, era stata iscritta nel registro degli indagati, in una nuova inchiesta avviata a maggio, la madre della ragazza Anna Corona, ex moglie del padre naturale della bambina, Giuseppe Della Chiave. Anche una coppia, che si era inventata di conoscere particolari sulla scomparsa.

Denise Pipitone

Cosa si legge nel provvedimento

Nella nuova inchiesta, tra gli indagati, c’era anche Anna Corona. Per il gip di Marsala, “non appare possibile, allo stato, imputare all’indagata una condotta criminosa, né tanto meno una condotta sufficientemente precisa in ordine al reato e alle modalità di realizzazione della condotta: quale reato potrebbe essere addebitato alla Corona? Ove si optasse per il sequestro di persona quale condotta potrebbe essere contestata? Di mandante del rapimento? Di esecutrice materiale, nel senso che avrebbe fisicamente prelevato Denise dall’abitazione di via La Bruna? O l’avrebbe trattenuta in stato di privazione della libertà in un momento successivo al rapimento, intervenendo a supporto di altri soggetti che avrebbero inizialmente prelevato Denise senza che la Corona ne fosse a conoscenza? Ogni ipotesi accusatoria a carico di Anna Corona appare, al momento, assolutamente insuscettibile di essere vagliata in giudizio e, ancor meno, di condurre a una affermazione di responsabilità. E una (allo stato, si ritiene, certa) assoluzione comporterebbe d’altronde l’impossibilità di procedere a nuove indagini nei confronti dell’indagata”.

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“Compito del sistema giudiziario non è quello di trovare a tutti i costi un colpevole”

“Compito del sistema giudiziario non è quello di trovare a tutti i costi un colpevole, a prescindere dalla verità degli accadimenti e dalla sostenibilità di un’accusa in giudizio, onde ‘attutire’ in qualche misura l’immenso dolore delle persone offese e/o soddisfare il desiderio di giustizia e verità per Denise non solo insito naturalmente nelle persone offese, ma ormai ‘fatto proprio’ dalla generalità dell’opinione pubblica, che da sempre segue con estremo interesse ed empatia la drammatica vicenda di cronaca”, si legge nel testo. Leggi anche l’articolo —> Piera Maggio querela comico aretino per diffamazione: le frasi su Denise che gli sono costate care

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