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Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: svelata la mappa delle zone idonee

05/01/2021 14:44 - Aggiornamento 05/01/2021 14:53

Tenuta segreta dal 2015 la mappa dei luoghi in cui potrà essere potenzialmente costruito il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è stata svelata dalla Sogin nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2021. Ricevuto il nullaosta del Governo lo scorso 30 dicembre, la società di gestione del nucleare ha pubblicato sul sito https://www.depositonazionale.it/ la Cnapi, ovvero la Carta nazionale delle aree più idonee: in totale 67. Sarà in una di queste zone che verrà costruito lo stoccaggio nazionale dei rifiuti radioattivi.

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Deposito nazionale rifiuti radioattivi

Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi: svelate le 67 aree idonee

Temutissima per anni e tenuta dal 2015 sotto riservatezza assoluta con minaccia di sanzioni penali per chi ne rivelasse i dettagli, la Cnapi è stata resa pubblica insieme alla documentazione completa e al progetto. Diverse le “aree potenzialmente idonee” ad ospitare il ‘mostro’: ed è tra esse che sarà scelto il luogo in cui costruire il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi da 1,5 miliardi. I rifiuti, ad oggi, – come ricorda Ilsole24ore.com – sono distribuiti in una ventina di depositi locali dal Piemonte alla Sicilia. La carta non definisce il punto in cui bisognerà costruire il deposito ma delinea i 67 luoghi che presentano le condizioni tecniche idonee valutate in base ad una graduatoria. Sono i diversi colori a differenziare le aree in relazione al rispettivo punteggio assegnato. Si va dal verde smeraldo (punteggio più alto), al verde pisello (buono), al celeste (isole), fino al giallo (zone possibili ma meno adeguate).

Deposito nazionale rifiuti radioattivi

Quali sono le zone dal punteggio maggiore

E mentre qualche regione insorge in maniera preventiva, le zone “verde smeraldo” – ovvero quelle con le candidature più solide – si concentrano in due aree geografiche in particolare: il Piemonte, con due siti in provincia di Torino e cinque in provincia di Alessandria; e il Lazio, con cinque aree in provincia di Viterbo. Nello specifico, per la provincia di Torino: Rondissone-Mazze-Caluso e Carmagnola. Per la provincia di Alessandria: Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure. L’area fra Alessandria-Castelletto-Quargnento e l’area Bosco Marengo-Novi sono le uniche – sul totale delle 67 individuate – ad avere conseguito votazione piena con lode. Quanto alla provincia di Viterbo, invece: Montalto di Castro (due localizzazioni), Canino-Montalto di Castro, Corchiano-Vignanello e Corchiano. >> Crisi di governo, bomba di “Dagospia”: dal gran ballo del rimpasto al “premier di Mattarella”