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Colloquio tra Conte e Draghi, altro che “battesimo del fuoco”: la posizione del M5s

19/07/2021 15:25 - Aggiornamento 19/07/2021 15:47

Draghi Conte News – Lunedì 19 luglio 2021. Tanti giornali lo hanno definito il “battesimo del fuoco” per il leader in pectore del M5s, dando forse all’incontro di oggi più importanza del dovuto. Il colloquio tra il presidente del Consiglio e la nuova guida del MoVimento è durato poco meno di un’ora. D’altronde chi conosce bene Draghi sa che a lui non piace perdere tempo: ha la capacità di far sentire chi gli sta di fronte importantissimo o di liquidarlo senza tanti fronzoli. Un banchiere che ha avuto modo di lavorare con lui, a tal proposito, ha detto: «Non hanno capito niente, in 10 minuti di colloquio Draghi può sfilarti i calzini senza toglierti le scarpe chiunque sia il suo interlocutore». 

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Colloquio tra Draghi e Conte, altro che “battesimo del fuoco”: la posizione del M5s

Quel che è certo è che Draghi ascolta, ascolta sempre. A differenza forse di altri politici (o “politicanti”, chiamateli come volete) che parlano tanto senza stringere mai. Cosa è successo entro le mura di Palazzo Chigi lo sanno soltanto Conte e Draghi e qualche mosca capitata nella stanza per sbaglio e che per nostra sfortuna non potrà rivelarlo ad anima viva. Dello scambio di battute tra il premier e il leader in pectore sappiamo quello che quest’ultimo ha rivelato ai giornalisti all’uscita: «È stato un incontro proficuo e cordiale. Ho ribadito e anticipato il pieno sostegno del M5S al piano vaccinale e alla politica sanitaria», ha spiegato l’ex avvocato del popolo. Il tema centrale pare sia stato la riforma della Giustizia: «Non abbiamo parlato di fiducia ma di eventuali interventi che possano migliorare il testo», ha detto Conte, che ha assicurato che il suo partito terrà un «atteggiamento costruttivo» per un «miglioramento». Domani è il termine ultimo però per emendare il testo della riforma che porta la firma di Marta Cartabia.

Proprio mentre avveniva l’incontro tra Conte e Draghi, la Guardasigilli, intervenendo ad una tavola rotonda a Firenze, ha insistito: «Quella che attualmente è all’esame del Parlamento è una riforma approvata dall’intero governo dopo mesi di dialoghi, di confronti a 360 gradi e di lunghe e pazienti trattative e mediazioni a cui hanno partecipato e dato il loro contributo tutti i protagonisti politici della maggioranza, nessuno escluso. E tutti lo hanno approvato nel Consiglio dei ministri, fatti salvi i necessari aggiustamenti tecnici».

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L’ex premier ‘ammorbidito’: «Mettiamo da parte le bandierine, dobbiamo parlare agli italiani»

Ad ogni modo bisognerà attendere ancora qualche ora per capire che tipo di modifiche chiederanno i grillini. In tal senso, Conte sembra, tuttavia, aver cambiato passo, è parso più ‘morbido’ oggi rispetto ai giorni scorsi: «Mettiamo da parte le bandierine, dobbiamo parlare agli italiani». Anche se all’uscita da palazzo Chigi ha rimarcato: «Daremo il contributo per velocizzare i processi, ma saremo molto vigili nello scongiurare soglie di impunità, nell’iter parlamentare saremo molto attenti», quasi a voler mettere in allarme il governo. Ma il suo è suonato piuttosto come un «abbaiare alla luna». Che per Conte sia stato un incontro importante è chiaro, fuori discussione: il leader dei grillini era sembrato particolarmente “nervosetto” già stamani, quando uscendo da casa sua, ad una giornalista che gli chiedeva qualche dichiarazione, lui aveva risposto mentre saliva in macchina: “Lei vuole farmi fare tardi”. Una boutade, ma nemmeno troppo forse. Perché lo ripetiamo: a Draghi non piace perdere tempo. Quanto al Ddl Zan, l’ex premier ha detto: «È una legge che ha il nostro appoggio». Leggi anche l’articolo —> M5S, Giuseppe Conte presenta il nuovo statuto: numerosi i cambiamenti all’interno del Movimento

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