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Draghi Salvini faccia a faccia: «Abbassare i toni», la partita tra aperturisti e rigoristi

24/02/2021 10:02 - Aggiornamento 24/02/2021 10:53

Draghi Salvini faccia a faccia di un’ora. Alcune Regioni hanno cominciato a fare i conti con la terza ondata. Il leader della Lega Matteo Salvini però non molla e preme perché si riaprano i ristoranti e tutte le attività chiuse da tempo, in quelle zone, dove il Covid sembra colpire meno. Il segretario del Carroccio è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Un incontro in cui si è parlato soprattutto delle misure da adottare per contrastare l’emergenza. Abbassare la guardia, sottovalutando la situazione, sarebbe un grave errore. Il premier, che ha avuto ieri un vertice con il Cts, lo sa bene.

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draghi Salvini

Draghi Salvini faccia a faccia di un’ora

Il leader della Lega a colloquio privato col presidente del Consiglio per circa un’ora. Non si è parlato di sottosegretari: «Sarebbe banale parlarne. Siamo pronti anche oggi. Noi abbiamo le idee chiare, i nostri ministri sono già al lavoro. Spero che tutti forniscano i nomi attesi perché, per quanto mi riguarda, da domattina la squadra di governo può e deve essere assolutamente completa», ha detto Matteo Salvini. Tra le priorità di Draghi ci sarebbe ora (giustamente) l’emergenza sanitaria: «Abbiamo parlato di riaperture. Noi siamo per la tutela della salute, ma con interventi mirati e in questo c’è sintonia con il presidente Draghi e son contento», ha riferito Salvini ai cronisti uscendo da Palazzo Chigi. «Se c’è un problema a Brescia si interviene in provincia di Brescia, non fai un lockdown nazionale da Bolzano a Catania», ha rimarcato il senatore milanese.

A detta del leader della Lega dunque il modus operandi di Draghi sarebbe ben diverso rispetto a quello di Conte: «Chiusure mirate, a differenza di quello che accadeva qualche mese dove si apriva o chiudeva tutto. E poi un ritorno alla vita». A smentire però tali dichiarazioni Agostino Miozzo, che al termine del Vertice ha detto: “Draghi non è aperturista o rigorista, ci ha ascoltati con attenzione”. La linea dell’ex dirigente della Bce resta quella: parlare poco. Una modalità di lavorare che Salvini non “concepisce”. È evidente. «Toni più pacati», questo è infatti il memento del presidente del Consiglio. O come dice “Il Corriere” l’invito ad «abbassare i toni».

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Draghi Salvini colloquio privato. Il fronte degli “aperturisti” si allarga: il leader della Lega non è solo

Il segretario della Lega ha sottolineato l’urgenza di riaprire i ristoranti: «Se non c’è rischio a pranzo, non c’è rischio a cena». Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli (M5S): «Ora dobbiamo avere la forza di garantire alle persone di poter tornare al ristorante. Anche perché ci sono comparti fornitori, come quello del vino, in grande sofferenza». Parimenti Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna: «È ragionevole il discorso di Salvini quando dice di introdurre una maggiore flessbilità per alcune categorie, laddove i rischi sono minori. Ad esempio i ristoranti la sera, nelle città dove le cose vanno meglio». Leggi anche l’articolo —> Terza ondata Covid, a Roma un caso di variante brasiliana: vertice tra Draghi, il Cts e i ministri