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Eitan conteso, la zia paterna è in Israele. L’appello di quella materna: «Voglio adottarlo io»

20/09/2021 12:10 - Aggiornamento 20/09/2021 12:15

Eitan Rapimento Ultime Notizie – Lunedì 20 settembre 2021. Nella giornata di ieri è giunta ad Israele Aya Biran, la zia paterna e tutrice legale del bimbo di sei anni, l’unico sopravvissuto della sua famiglia alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone. Il piccolo era stato portato una settimana fa nello Stato ebraico dal nonno che, con la scusa di fargli visita, lo aveva condotto con sé dapprima in Svizzera, poi alla volta di Tel Aviv. La donna è arrivata accompagnata da funzionari diplomatici. Obiettivo? Riportare a casa il bimbo “in maniera pacifica”. Ma dichiarazioni arrivano stamani dalla zia materna di Eitan, che dice di volersi assumere le responsabilità del nipote.

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Eitan conteso, la zia paterna è in Israele. L’appello di quella materna: «Voglio adottarlo io»

«Voglio adottare Eitan e crescerlo come figlio mio», ha detto Gali Peleg, la zia materna del bambino di sei anni, unico sopravvissuto della sua famiglia alla strage della funivia Stresa-Mottarone. «Vogliamo mostrare ai Biran (la famiglia paterna, ndr) che per Eitan è meglio stare in Israele, come volevano i suoi genitori», ha aggiunto. Un caso delicato: il 23 settembre si terrà la prima udienza che stabilirà a chi sarà dato in affidamento il piccolo conteso. I giudici hanno deciso di anticipare la data, inizialmente fissata al 29 dello stesso mese. «Sono solo concentrata su Eitan adesso. E non bado a tutto quello che avviene intorno», ha aggiunto Gali Peleg nell’intervista a “La Stampa”.

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«Desidero onorare la volontà di mia sorella, avevamo un patto», le ultime dichiarazioni di Gali Peleg

La 29enne, che era in silenzio da quando suo padre Shmuel Peleg, infrangendo la legge italiana, era tornato in Israele con il bimbo, ha poi chiarito: «Vorrei credere che riusciremo a raggiungere un qualche accordo, un’intesa. Noi siamo pronti a mettere tutto da parte. Vogliamo mostrare loro (ai Biran, ndr) che per Eitan è meglio stare qui, come volevano i suoi genitori, che gli hanno sempre detto che a breve sarebbero tornati in Israele». E ancora: «Voglio onorare le volontà di mia sorella adesso, avevamo un patto. (…) Voglio adottarlo e crescerlo come figlio mio. Mia sorella era anche la mia migliore amica. Eitan è la cosa che più mi importa, l’unica che interessa a me e alla mia famiglia», ha sottolineato la giovane. Leggi anche l’articolo —> Omicidio Samuele: chi è Mariano Cannio, l’uomo fermato dalla Polizia a Napoli

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