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Omicidio Samuele: chi è Mariano Cannio, l’uomo fermato dalla Polizia a Napoli

20/09/2021 11:28 - Aggiornamento 20/09/2021 11:38

Bimbo morto a Napoli – fermato Mariano Cannio. Chi è il maggiordomo in stato di fermo sospettato dalla Polizia di aver lanciato giù dal balcone di casa il piccolo Samuele? Un uomo dal passato misterioso, che pare fosse in cura psichiatrica. La sua vita, come riporta “Il Corriere della Sera”, che ne traccia un identikit, era scandita da decine di appuntamenti di lavoro: veniva chiamato dalle famiglie del Rione per pulire vetri, spolverare e lavare i pavimenti. “Aveva un calendario fittissimo, perché evidentemente era uno scrupoloso. Non arronzava, come si dice a Napoli”, si legge nell’articolo.

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Mariano Cannio

Omicidio Samuele: chi è Mariano Cannio, l’uomo fermato dalla Polizia a Napoli

Mariano Cannio si dedicava con dovizia alle pulizie, non le faceva superficialmente. Ci teneva che le famiglie fossero soddisfatte del suo operato. Ed erano tanti i clienti, che lo chiamavano soprattutto da Rione Sanità e Forcella, anche dopo che si era sparsa la voce di alcuni disturbi psichici e delle cure a cui l’uomo si stava sottoponendo. Mariano, il domestico accusato di avere lanciato nel vuoto il piccolo Samuele Gargiulo, a Napoli, ha tra gli antenati anche un importante musicista partenopeo, Enrico Cannio, autore tra l’altro della musica di “ ‘O surdato nnammurato”, canzone interpretata da diversi artisti nel corso degli anni: da Anna Magnani a Luciano Pavarotti, passando per Massimo Ranieri.

Ma curiosando nella sua famiglia si scopre di più: il padre Carmine, arrestato e accusato di appartenere al clan Giuliano, è diventato in carcere uno stimato scultore specializzato in opere di tufo e punto di riferimento, dopo la scarcerazione, di un’intera generazione di studenti dell’Accademia di Belle Arti. E non è finita: Anna, la prozia, fu attrice teatrale che recitò nella compagnia di Eduardo de Filippo. Un mondo di artisti insomma.

Mariano Cannio

Il presunto movente è ancora un mistero

Ma cosa avrebbe spinto Mariano Cannio, 38 anni, a scaraventare già dal balcone, a Napoli, il bimbo? Per ora il movente resta un mistero. La madre del bimbo non si dà pace e continua a ripetere di rivolere il figlio. La famiglia del piccolo Samuele era una delle tante che si fidava di quel giovane sempre solo, insoddisfatto della sua esistenza, fatta di pulizie e lavoretti in casa. Gli agenti della Polizia hanno ritrovato Cannio non in casa sua, ma nei paraggi della zona dei tribunali. Ora il giovane è in stato di fermo. Leggi anche l’articolo —> Bimbo morto a Napoli, spunta un video inquietante. Appello della madre: “Non diffondete”