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“Lavoro, giovani e donne”: il Pd riparte da Enrico Letta, eletto nuovo segretario

14/03/2021 17:55 - Aggiornamento 14/03/2021 17:57

“Lavoro, giovani e donne”. Enrico Letta, eletto oggi domenica 14 marzo 2021 nuovo segretario del Partito Democratico, indica all’assemblea nazionale del partito la via per “ricostruire” l’universo Dem. All’inizio del suo discorso prima della votazione, Letta ha affrontato il nodo centrale della questione Pd: “Io oggi mi candido a segretario del Pd ma so che non vi serve un nuovo segretario ma un nuovo Pd”. Poi l’elezione a segretario con 860 sì, 2 no e 4 astenuti. (segue dopo la foto)

Enrico Letta nuovo segretario Pd, i passaggi cruciali del discorso da “rifondatore”

In apertura del suo discorso davanti ai delegati Pd un ringraziamento al suo predecessore. “Voglio ringraziare Zingaretti”, ha detto Letta. “A Nicola mi lega una lunga e grande amicizia, un rapporto di sintonia. Abbiamo fatto tante cose insieme e tante ne faremo. Ti ringrazio per avermi cercato – ha proseguito il neo-segretario Dem – lavoreremo insieme sapendo che se avessi dovuto scegliere” un successore “saresti stato tu, abbiamo un carattere simile e ci capiamo al volo”.

Il discorso davanti ai delegati dell’assemblea prende subito una piega chiara, da “rifondatore”. E affronta subito i principali nodi al pettine, a partire da quelli sulla rappresentanza femminile nel partito. “Noi del Pd abbiamo un problema su questo tema”, ha detto Letta. “Lo stesso modo in cui si è delineata la rappresentanza al governo dimostra che abbiamo un problema e il fatto che io sia qui, e non una donna, dimostra che c’è un problema e io mi assumerò fino in fondo la responsabilità di questo problema e lo metterò al centro della mia azione”.

La fine della pandemia sarà “come la caduta del muro di Berlino, abbiamo il dovere di esserci in quel momento, esserci uniti e forti, con lo sguardo nella società e non nel nostro ombelico. Cosa faremo se in quel momento staremo pensando al nostro ombelico? Non serviremo a niente nemmeno a noi stessi”.

I giovani per Letta devono essere i pilastri del nuovo Pd, poi rilancia la battaglia sullo Ius soli

“Ho vissuto con una nuova generazione, mi hanno insegnato tanto e parafrasando don Mazzolari mi sento di dire che questo non deve essere il partito che parla dei giovani ma che fa parlare i giovani, saranno al centro della mia azione a tutto campo e su tutti i temi”. Così Enrico Letta ha indicato quello che nella sua segreteria sarà uno dei pilastri su cui rifondare il Partito Democratico. “Dobbiamo essere un partito con le porte aperte – ha proseguito Letta – se diventiamo partito del potere moriamo”.

Poi rilancia una battaglia importante del Pd, finita in disparte in questo periodo di emergenze sanitaria ed economica, quella sullo Ius soli. “Io sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, di tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello Ius soli che voglio qui rilanciare”, ha detto Letta.

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Enrico Letta nuovo segretario Pd: “Dobbiamo aprirci alle alleanze”

“Il governo di Mario Draghi è il nostro governo. E’ la Lega che deve spiegare perché lo appoggia, non noi”, ha detto Letta affrontando il tema del governo e delle alleanze politiche dei Dem. “Noi dobbiamo pensare che abbiamo vinto le elezioni e governato quando abbiamo fatto coalizioni. Quando siamo andati per conto nostro abbiamo perso. Nel 1996 e 2006” abbiamo vinto
con Romano Prodi, “la coalizione è fondamentale, aprirsi alle alleanze, io sono uno che crede nelle coalizioni e ho imparato che ad aprirsi ci si guadagna sempre”.

Quindi il passaggio sulle alleanza e la conferma dell’interesse verso l’evoluzione del M5S con Conte. “Questo nostro centrosinistra andrà all’incontro con i 5 Stelle che saranno guidati da Giuseppe Conte, a cui mando un saluto affettuoso”, ha detto Letta. “Noi a questo incontro ci andremo non sapendo ancora come sarà il M5S guidato da Conte, ma andremo con rispetto e attenzione, che io penso saranno tipiche del nostro modo di essere”. >> Le notizie di politica italiana