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Focolaio di Treviso, Luca Zaia contro i migranti: «Il virus c’è ed è portato da fuori»

07/08/2020 15:51 - Aggiornamento 07/08/2020 17:04

Troppi casi di Coronavirus in aumento in tutta Italia, il virus non molla la presa e solo in Veneto si registrano nelle ultime 24 ore 183 positivi in più. Solo nel Centro di accoglienza all’interno dell’ex caserma Serena di Treviso, tra i migrati si contano 244 casi di Coronavirus. Il governatore Luca Zaia spiega: «Strutture non soltanto fuori dalla storia e dalla realtà, ma lo sono ancora di più da un punto di vista sanitario perché aggregazioni del genere non sono in linea con le norme anti-coronavirus.» Gli operatori risultati positivi sono undici, l’Aulss 2 ha precisato che i risultati dei 130 tamponi complessivi “non comporteranno alcuna modifica all’interno della struttura, dove tutti i migranti resteranno in quarantena”.

Coronavirus Zaia

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Il governatore Zaia contro i migranti: «Strutture fuori dalla storia e dalla realtà»

Secondo il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, il problema sarebbe l’incessante carico di migranti che ogni giorni arriva sul suolo italiano. Il governatore si sfoga: «Deve essere eliminato questo modello di accoglienza». Zaia ha inoltre voluto ricordare che: «Delle 300 case di riposo in Veneto, il 75% non ha neanche visto il virus, l’altro 25% ha avuto pochi casi», suggerendo quindi che il contagio sia stato “importato” da oltre i confini italiani. Il governatore si chiede infatti: «Com’è possibile che siamo riusciti a gestire l’emergenza nelle case di riposo dove i pazienti sono molto più vulnerabili, mentre focolai sono esplosi all’interno di questi centri di accoglienza che ospitano gente sana e giovane?».

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Luca Zaia: «C’è il virus da rientro da vacanze»

Per Luca Zaia si tratta dunque di “aggregazioni che non danno garanzia dal punto di vista sanitario”, per dirlo in parole sue. Il governatore ha rincarato la dose: «Noi abbiamo un virus di ritorno. È ormai chiaro che c’è ed è portato da fuori.» Durante la sede della Protezione Civile di Marghera ha fatto il punto anche sulla pericolosità delle vacanze all’estero: «Stamattina abbiamo sentito i direttori sanitari e tutti ci hanno confermato questo leitmotiv. Abbiamo il virus da rientro da veneti che sono andati in vacanza e se lo portano a casa. Abbiamo individuato casi dalla Spagna, dal Perù, da Malta, 8 ragazzi dall’isola di Pag in Croazia, da Corfù. Le vacanze sono un elemento di rischio, questo è bene dirlo. Ognuno deve poter andare in ferie dove vuole però è pur vero che noi, da un paio di settimane, siamo concentrati su pazienti che si sono infettati in vacanza. Oggi abbiamo dunque certezza che il virus entra soprattutto da fuori, o perché qualcuno ce lo porta o perché andiamo a prendercelo.»