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Paragone-Di Battista: il “Movimento anti-sistema” vale il 17%

05/02/2020 15:42

Il 17% degli elettori sarebbe propenso a votare un nuovo “Movimento” che vede uniti Gianluigi Paragone e Alessandro Di Battista. Insomma, l’espulso eccellente e l’esiliato volontario piacciono all’anima più profonda dell’elettorato M5S. Se pensiamo che gli ultimi sondaggi ufficiali danno il Movimento retto temporaneamente da Vito Crimi sotto al 15% si tratta di numeri che faranno saltare sulla sedia i maggiorenti pentastellati, da Casaleggio a Di Maio fino al fondatore Grillo.

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Paragone-Di Battista, il duo anti-sistema che piace agli elettori M5S (e non solo)

Il sondaggio sul duo Paragone-Di Battista è stato realizzato a fine gennaio dall’Istituto Piepoli. Al di là dei numeri, sui quali torneremo a breve, il fatto politico è di grande rilievo. La nuova forza politica che potrebbe vedere presto la luce assomiglia ad un vero e proprio M5S delle origini. Gianluigi Paragone infatti, seppur tra gli ultimi arrivati nelle fila pentastellate, da anni ne aveva sposato le battaglie anti-sistema e per la tutela dei consumatori. Di Battista, da sempre esponente dell’area più movimentista del M5S, conserva le sue idee critiche in politica estera come su molti altri temi centrali. Temi che, puntualmente ignorati nelle due esperienze di governo, hanno decretato il declino del sogno pentastellato. I due poi, si apprezzano da tempo.

Ecco spiegato perché di questo 17% di elettori potenziali per un nuovo Movimento a guida Paragone-Di Battista, ben il 42% arriva dal (fu) Movimento 5 Stelle. Praticamente la metà degli attuali elettori pentastellati abbandonerebbe il Movimento a guida Crimi-Di Maio, per tornare a vivere sulle ali di questa nuova formazione politica. Un’esperienza, che a ben leggere gli interventi dei due leader in pectore, si annuncia battagliera, barricadera, non disponibile a nuotare nella palude in cui si è ficcato il Conte bis.

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Il movimento Paragone-Di Battista terza forza del Centrosinistra

Tornando ai numeri, occorre una precisazione. Il 17% che ha risposto “probabilmente sì” al voto per un nuovo Movimento guidato da Gianluigi Paragone e Alessandro Di Battista non rappresenta la classica percentuale delle “intenzioni di voto” che leggiamo abitualmente nei sondaggi. Ma il probabilmente sì, rappresenta senza dubbio un dato significativo. Prestando fede alla “scienza dei sondaggi”, la regola vuole che le intenzioni di voto siano calcolate operando una ponderazione tra il 4% che si dichiara certamente disposto a votare il nuovo Movimento a guida Paragone-Di Battista e il 13% che probabilmente gli darebbe il proprio consenso.

alessandro di battista

Dunque, il duo di ormai ex-pentastellati ha un bacino potenziale di elettori pari al 5,2%. Se si votasse oggi, il nuovo movimento Paragone-Di Battista si piazzerebbe quindi come terza forza nell’area di centrosinistra. Interessante notare, che oltre al bacino del M5S, il nuovo movimento pescherebbe consensi tra gli elettori del Partito Democratico. In caso di voto anticipato in primavera, il PD oggi avrebbe il 20% di consensi, il 18,5% in presenza del movimento Paragone-Di Battista. >> Tutti i retroscena di politica

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