Nel giorno della scomparsa di Gigi Proietti, uno degli attori di maggior talento che l’Italia abbia avuto, Il Corriere della sera rilancia l’intervista ad una delle due figlie dell’interprete, Susanna, avuta dalla compagna di vita di questi, Sagitta Alter (la coppia ha avuto anche Carlotta Proietti). Una chiacchierata, a cura di Elvira Serra, che mostra il lato più umano del mattatore romano, che si è spento nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni.
leggi anche l’articolo —> Gigi Proietti e quell’ultima lezione ai politici: «Il teatro andrebbe curato di più dalle istituzioni»
Gigi Proietti figlie Susanna e Carlotta: «Mattatore in camicia da notte. Non un papà severo»
Il suo «papieruzzo» l’ha sempre condiviso a malincuore. «I miei primi ricordi sono tutti uguali: io, mia madre e mia sorella sedute in prima fila, e a fine spettacolo una coda di persone adoranti che volevano stringergli la mano. Mi dava fastidio, a più di uno avrei dato un morso. Faceva strano perché dentro casa eravamo una famiglia davvero normale, ma quando uscivamo eravamo circondati da scocciatori, dal mio punto di vista, che volevano l’autografo». Comincia così l’intervista a Susanna Proietti, che a differenza della sorella Carlotta, è sempre stata meno esuberante. Anche lei si è trovata a lavorare col papà, ma dietro le quinte, svolgendo il lavoro di costumista e scenografa. «Ho imparato ad accettare il ruolo pubblico di mio padre, ma non è stato sempre facile. Ricordo una vacanza a Parigi, dove credevamo che nessuno avrebbe fatto caso a noi. E invece un gruppo di turisti lo riconobbe e ci raggiunse, senza la delicatezza di pensare che per noi era un momento privato», ha riferito la primogenita dell’attore.
Le vacanze divertenti e la passione per il disegno
E di vacanza belle ce ne sono state. Ricordi che aiuteranno a rendere meno soffocante la perdita: «Siamo andati in Egitto, al Cairo, a vedere le Piramidi. Quando siamo noi quattro ci divertiamo molto, amiamo prenderci in giro, scherzare. Mio padre fa una battuta dietro l’altra. Poi ama disegnare, fa vignette e caricature. Allora si divertì a riempire un quaderno mio e di Carlotta: Tutankhamon divenne Tutancamion o Tutancarmen». E a proposito di quest’abitudine, Susanna Proietti ha detto: «Quando lui sta al telefono disegna sempre. Mamma è molto scrupolosa e conserva tutto. Sarebbe bello un giorno fare una mostra, come Fellini, anche se quelle di papà non sono scenografie, ma caricature. Ogni tanto me ne mostra una che ha fotografato con il telefonino e io devo indovinare di chi si tratta. Indovino sempre».
Gigi Proietti figlie raccontano: «Una guida, ci ha insegnato il rispetto per il lavoro»
Dall’intervista vengono fuori ad una ad una immagini che ci restituiscono il profilo di un uomo «normale». Dietro l’artista eccezionale si celava un semplice papà: «Lui dorme fino a tardi e da quando sono piccola e mamma ci preparava ricche colazioni svedesi, con pane nero, uova sode e pasta di caviale, l’imperativo è sempre stato di fare piano», aveva detto Susanna Proietti, descrivendo le abitudini del padre. Non andava mai mai a letto prima delle 4 del mattino. «Quando fa uno spettacolo è la norma, perché poi c’è la cena con la compagnia, in lunghe tavolate: è molto generoso, ama intrattenerli. Pure oggi, che non vivo più con i miei genitori, ogni tanto mi scordo che non devo chiamare prima di pranzo». E l’istantanea di Proietti al risveglio è alquanto buffa: «Indossa spesso una camicia da notte a quadretti, la vestaglia, le pantofole. Si alza tra mezzogiorno e l’una e ciondola così fino alle quattro, quando comincia a carburare. Telefona, legge, scrive, disegna, suona la chitarra. Sulla chitarra, ci sarebbe tanto da dire: se la sera ci sono degli amici, starebbe a cantare fino alle sei, ma quelli non resistono!». A proposito del Proietti padre, la figlia Carlotta ha detto invece: «È una guida, mi ha insegnato la serietà e il rispetto sul lavoro, mi ha trasmesso la passione per la musica, ma non mi ha mai raccomandata, nemmeno per recitare con lui in ‘Una pallottola nel cuore’, perché per fare bene questo mestiere serve solo la gavetta».
«Premuroso, mai severo. Ogni tanto però si sentiva in dovere di rimproverarci, più che altro per accontentare mamma»
Papà premuroso, mai severo: «Ogni tanto però si sentiva in dovere di rimproverarci, più che altro per accontentare mamma». Nel corso di quell’intervista a ‘Il Corriere della sera’ Susanna Proietti raccontò anche di un vezzo dell’attore: qualche volta fingeva di star male. «Penso sia una cosa scaramantica. Ma da poco ha fatto proprio arrabbiare mamma: a tavola aveva cominciato a dire: “Oddio oddio oddio ho un dolore forte al petto”. A lei prese un colpo. E lui dopo un po’: “No no, mi sa che è passato”. Mamma ci casca sempre». Stavolta però quei problemi cardiaci con cui conviveva da tempo se lo sono portato via. Difficile rassegnarsi, credere che sia vero. Una vita a farci ridere; oggi, in un solo giorno, Gigi riuscito a farci piangere tutti insieme. Leggi anche l’articolo —> Addio a Gigi Proietti, morto il giorno del suo 80esimo compleanno