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Conte, il social media manager svela strategie di comunicazione: tutti i segreti

23/02/2021 10:05 - Aggiornamento 23/02/2021 10:13

Su “Fanpage” l’intervista a Dario Adamo, classe 1986, che ha seguito sui social per la durata di entrambi i governi l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte. Adamo in passato era stato il social media manager di Luigi Di Maio, candidato premier e responsabile della comunicazione web per il gruppo parlamentare al Senato del Movimento 5 Stelle.

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Giuseppe Conte Dario adamo

Giuseppe Conte, il suo social media manager svela strategie di comunicazione: tutti i segreti

Nonostante le critiche a fasi alterne, il profilo social di Conte è oggi tra i più seguiti. Un’ascesa, un successo inatteso e lo prova, ad esempio, l’intervento del 13 febbraio, che ha raggiunto 1,3 milioni di like e 15 milioni di persone raggiunte. «Qualche giorno prima della cerimonia della campanella avevamo discusso con il presidente Conte dell’eventualità di un post in occasione di quella ricorrenza. Lui ha accolto positivamente la proposta e com’è capitato anche per altri post ci siamo occupati della stesura insieme. Noi abbiamo previsto una traccia che lui ha poi fatto sua. Ed è venuto fuori quel che è stato pubblicato su Facebook. Considerati l’occasione e il clima ci aspettavamo una reazione positiva, che avevo anche pronosticato al presidente Conte in certi termini. Di sicuro non ci saremmo mai aspettati che diventasse il post con più interazioni al mondo per quella giornata», ha spiegato Dario Adamo.

Giuseppe Conte

«In generale hanno colpito molti interventi di un certo tipo durante la prima fase della pandemia»

Durante soprattutto la prima ondata, nel periodo del lockdown, i post dell’ex premier hanno accompagnato le varie conferenze stampa; sono stati un punto di riferimento, se vogliamo, per i cittadini. Tra gli interventi forse più memorabili quello pubblicato a Pasqua. Era la prima grande ricorrenza che gli Italiani avrebbero passato lontani dai propri cari. Forse proprio per questo quell’augurio in un momento tanto difficile ha raccolto un numero di reazioni molto alto.

«In generale hanno colpito molti interventi di un certo tipo durante la prima fase della pandemia: uno ad esempio è andato particolarmente bene ed è stato pubblicato nel giorno della festa del Tricolore, con una semplice immagine della nostra bandiera e un testo che ricordava quanto fosse importante in quel momento stringersi intorno a questi simboli», ha sottolineato Adamo. «Un altro post che ha avuto successo è stato quello del 26 gennaio, relativo alle dimissioni rassegnate al Presidente della Repubblica. In quell’intervento veniva sostanzialmente spiegato quanto stava succedendo tra Palazzo Chigi e Quirinale; Conte spiegava come le dimissioni rassegnate fossero al servizio della formazione di un governo che offrisse una prospettiva di unità nazionale, e il post è stato capito e apprezzato da più di mezzo milione di persone», ha proseguito il social media manager.

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Giuseppe Conte, Adamo: «Tik Tok è una piattaforma che predilige un tipo di contenuto molto breve e molto leggero»

Dario Adamo ha spiegato di aver puntato molto su Facebook e di aver scartato le dirette su Tik Tok per un motivo: «Ci abbiamo ragionato, ma è una piattaforma che predilige un tipo di contenuto molto breve e molto leggero. Per quanto ci fosse la possibilità di arrivare a molti ragazzi, non è una piattaforma attraverso la quale veicolare messaggi lunghi, importanti e pesanti; ci siamo concentrati da questo punto di vista su Instagram». A “Fanpage” il social media manager ha spiegato la grande fatica che c’è dietro: «Tra Facebook e Instagram il lavoro era a volte simile: spesso accadeva che i post fossero identici. Anche se nella produzione del materiale per Instagram ci siamo concentrati molto di più sull’elemento visivo delle fotografie e dei contenuti in allegato. Abbiamo avuto qualche difficoltà nella realizzazione delle dirette su Instagram. Sono pensate per chi ha un cellulare in mano e fa un utilizzo del mezzo molto diretto. Con qualche artificio tecnico siamo riusciti a portare le conferenze stampa anche lì».

Qualche parola infine su Twitter: «Lì c’è una platea particolare. È molto più frequentato da addetti ai lavori e meno dalla gente, dalle persone, dalla popolazione in senso lato che era il vero destinatario delle comunicazioni di Conte. Per questo non ci abbiamo investito molte energie. Lo abbiamo utilizzato in occasione di messaggi istituzionali e notizie urgenti perché in questo è molto efficace, e i tweet possono essere facilmente ripresi anche altrove». Leggi anche l’articolo —> “Conte torna prof, università di Firenze lo aspetta”: poi arriva precisazione del rettore